# Può sembrare strano che la Federazione Russa, con un Prodotto Interno Lordo inferiore a quello dell’Italia, non sia ancora crollata sotto il peso delle sanzioni economiche che ne fanno il paese più sanzionato del mondo intero.
L’economia, diceva Marx, è una scienza grigia, ma almeno in questo caso non vi è alcun mistero: il fatto è che tutti i sistemi economici sono basati sul ciclo continuo di produzione e consumo, e non vi è consumatore più vorace di una guerra, il che rende le economie appunto ‘di guerra’ apparentemente in ottimo stato di salute.
Tuttavia mentre i consumatori privati acquistano i beni col reddito generato producendoli (la famosa uguaglianza fra PIL e reddito nazionale che è alla base di qualunque discorso macroeconomico), finiti i tempi dei pirati e delle guerre di rapina un conflitto per definizione non produce alcun reddito; da dove saltano fuori allora i fondi necessari a portarlo avanti ?
Escludendo un aumento vertiginoso delle tasse, che avrebbe indesiderabili conseguenze sociali prima ancora che politiche, la banca di stato russa può solo stampare moneta, il che crea inflazione, la tassa più subdola sui consumatori. A giugno 2025 il tasso annuo di inflazione nella Federazione Russa è stato del 9,4 %; con un risultato simile alla Banca Centrale Europea si strapperebbero i capelli per la disperazione, ma a quanto pare Putin lo considera un prezzo accettabile da pagare per le sue manie di grandezza. Nondimeno, per tentare di tenere sotto controllo l'aumento dei prezzi, il tasso ufficiale di sconto della Federazione Russa è al 18 %; a confronto, negli Stati Uniti è al 4,5 % e nell'Unione Europea al 2,15%.
L’emissione di nuova moneta può essere temperata dando fondo alle riserve monetarie della banca di stato; questo dissanguamento però, com’è comprensibile, non può durare in eterno. La Governatrice della Banca Centrale della Federazione Russa, Elvira Nabiullina, che ricopre questa carica dal 2013, ha più volte manifestato le sue preoccupazioni a tale riguardo, anche se credo che l’unico risultato sarà, prima o poi, la sua sostituzione con uno ‘yes man’ prono ai desideri dell’autocrate.
19.8.25
K780
15.8.25
12.8.25
K778
# Circolano su Internet dei video prodotti dall’intelligenza artificiale davvero fantastici. Eccone un esempio, che spero funzioni.
Il video è mostrato a scopi informativi; il copyright è ovviamente del suo detentore.
Conoscenza illimitata, musica elettronica, fantascienza: i miei sogni di ragazzo si stanno avverando uno dopo l’altro, e tutto gratis et amore AI.
C’è solo da sperare che fra una decina d’anni qualche forma auto prodotta della stessa non decida di sterminare l’umanità, in uno scenario alla “Terminator”, che peraltro rimane uno dei miei film preferiti di tutti i tempi.
8.8.25
5.8.25
K776
# Aforismi inattuali
Se chiudo gli occhi, scorgo a volte un paesaggio tetro ai margini dell’infinito, con pietre, scogliere e montagne. Sullo sfondo, ai bordi di un mare nero, riconosco me stesso, una figura minuscola, quasi tratteggiata a gesso. Quello è il mio avamposto, prossimo al Nulla - laggiù, nell’abisso, io conduco da solo la mia lotta.
Ernst Jünger
Parigi, 9 luglio 1942
Quella sopra è l'immagine generata dall'intelligenza artificiale di Google, Gemini, dandole come prompt parte della frase di Jünger.
Chissà cosa ne penserebbe lo scrittore tedesco, terrorizzato, come il suo sodale Martin Heidegger, dal predominio della 'tecnica' nelle nostre vite. Si veda a titolo di esempio "Oltre la linea", che contiene un saggio di Jünger e la risposta di Heidegger riguardante l’essenza della tecnica, da lui interpretata, in riferimento alla questione dell’essere (Seinfrage), come la forma estrema del compimento della metafisica occidentale e la chiave di lettura del mondo moderno e del suo nichilismo.
1.8.25
29.7.25
K774
# Aforismi inattuali
Man muß nur hübsch alt werden; da giebt sich Alles.
Arthur Schopenhauer
Gesammelte Briefe
lettera del 27 novembre 1849 a Sibylle Mertens-Schaaffhausen
Basta solo invecchiare bene, e tutto torna.
25.7.25
22.7.25
K772
# Il ‘fenomeno Trump’ è interessante anche perché i suoi risvolti non si limitano alla politica, ma coinvolgono aspetti sociologici e psicologici che ci dicono molto sulla civiltà nella quale viviamo. In poche parole: Trump ha vinto per due volte la presidenza americana in quanto è riuscito a costruire intorno alla propria figura un ‘brand’, seguendo l’esempio delle aziende di maggior successo in questa fase di capitalismo avanzato (potrei dire di ‘capitalismo putrefatto’, ma non voglio risultare troppo polemico). Su questo tema si può consultare l’esauriente saggio di Naomi Klein “Shock Politics” che tratta della prima presidenza Trump, ma si dimostra profetico per quanto riguarda la seconda.
Al giorno d’oggi … (non voglio fare nomi, ma l’elenco comprende gran parte dei marchi che ci possono venire in mente) vendono ai consumatori prevalentemente il loro marchio, il ‘brand’, non i prodotti fisici, che di solito provengono da uno ‘sweatshop’ in qualche paese del terzo mondo. Si è giunti al punto che le multinazionali competono su chi proietta sul mercato l’immagine più potente, avendo allo stesso tempo il minor numero di dipendenti.
Lo stesso è capitato col ‘fenomeno Trump’: il marchio è stato dapprima stampigliato su proprietà immobiliari, che garantivano agli acquirenti la possibilità di vivere nel ‘mondo di Trump’, ma questo non bastò a salvarlo dalla bancarotta. Trump allora sfruttò quanto gli rimaneva, il suo nome, per diventare l’host di uno show televisivo, "The Apprentice”, in cui ebbe la possibilità di compiere finalmente il balzo verso il ‘superbrand’, associando il suo nome all’acqua minerale, alle lenti a contatto, ai materassi e via dicendo. A questo punto Trump non era più un costruttore immobiliare guardato con sospetto da banche ed istituti finanziari: la potenza del suo ‘brand’ faceva sì che altri costruttori pagassero somme notevoli per inserire il suo nome sui loro immobili, mentre le masse potevano intrufolarsi in quel mondo dorato acquistando la cravatta Trump, la bistecca Trump, oppure un libro scritto, guarda caso, da Donald Trump.
Il salto da imbonitore televisivo a presidente degli Stati Uniti forse sembrava irrealistico perfino a lui; si può pensare che abbia partecipato alla prima corsa elettorale solo per tenere il suo brand sulla scena mediatica. Che abbia poi vinto deve aver stupito per primo il presidente eletto, il che spiegherebbe la totale mancanza di preparazione o l’assenza di una squadra affidabile, che ha portato ai risultati tra il catastrofico e il ridicolo della sua prima presidenza, ad esempio nella gestione della crisi provocata dal Covid.
L’aver riconquistato il potere politico dopo simili disastri deve avergli dato alla testa; è l’unico modo in cui si possa dar conto della gestione irrazionale sia delle questioni economiche che della politica estera a cui stiamo assistendo nel corso della sua seconda presidenza.
18.7.25
K771
# Ah, l'estate !
Antologia estiva
Shall I compare thee to a summer’s day ?
Thou art more lovely and more temperate.
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer’s lease hath all too short a date.
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimmed;
And every fair from fair sometime declines,
By chance or nature’s changing course untrimmed.
But thy eternal summer shall not fade
Nor lose possession of that fair thou ow’st,
Nor shall Death brag thou wand’rest in his shade,
When in eternal lines to time thou grow’st.
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.
William Shakespeare
art by Ikenaga Yasunari
Dovrò paragonarti ad un giorno d'estate ?
Sei più piacevole e più temperata.
Rudi venti scuotono i bei boccioli a maggio,
e la stagione estiva è sempre troppo breve.
A volte troppo caldo l'occhio del sole splende,
e spesso l'aureo incarnato si oscura;
ogni bellezza dal bello a volte si discosta,
dal caso, o da una diversa evoluzione sguarnita.
Ma la tua eterna estate non appassirà
né sarà privata della bellezza che possiedi,
né la morte vanterà che tu vaghi nella sua ombra
giacché in versi eterni al tempo sopravviverai.
Finché uomo potrà respirare ed occhio vedere
essi resteranno, per darti sempre nuova vita.
15.7.25
K770
# Dopo che l'interesse suscitato da "Colazione da Tiffany" (1958), e dal film omonimo di Blake Edwards (1961), con una indimenticabile Audrey Hepburn nel ruolo di Holly Golightly,
fu seguito dal clamoroso successo di vendita e critica riscosso da "A sangue freddo" (1966), a tutt'oggi considerato un capolavoro della letteratura americana del ventesimo secolo, Truman Capote decise che avrebbe consolidato lo status di maggior scrittore della sua generazione con il libro che stava scrivendo in quel periodo: "Preghiere esaudite".
Il titolo è la citazione di un detto attribuito a Santa Teresa d'Avila: "Si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte", ma lo svolgimento non ha proprio nulla di religioso, o anche solo di decente. Il protagonista è infatti un prostituto bisessuale, P.B. Jones, che offre i propri servizi, diciamo così, a maschi e femmine appartenenti ad un ambiente sociale specifico: quello dei milionari della costa est degli Stati Uniti e delle loro mogli bellissime ed eleganti. Con esso Capote intendeva dare la versione contemporanea di "Alla ricerca del tempo perduto", di Marcel Proust, ed è questa la ragione che mi ha spinto a leggere "Preghiere esaudite"; forse però si era un po' montato la testa: l'opera dalle pretese monumentali, infatti, non vide mai una conclusione, e rovinò del tutto la carriera e la vita del suo autore.
Capote firmò il contratto con la casa editrice Random House il 5 gennaio 1966, ottenendo un anticipo sui diritti d’autore di 25.000 dollari; la data di consegna prevista era il primo gennaio 1968, ma venne rinviata più volte, fino ad arrivare al primo marzo 1981 quando, mantenendo il suo impegno, Capote avrebbe ricevuto come anticipo la cifra davvero notevole per l'epoca di un milione di dollari. Lo scrittore tuttavia non terminò mai il suo 'opus magnum', di cui rimangono i tre capitoli pubblicati sulla rivisita "Esquire", e raccolti in volume solo dopo la morte di Capote, nel 1984: Mostri non rovinati, Kate McCloud e La Côte Basque.
Da decenni ormai circola una leggenda metropolitana secondo la quale esisterebbero altri capitoli di "Preghiere esaudite", forse rinchiusi, secondo una fantasiosa teoria, in uno stipetto del deposito degli autobus Greyhound a Los Angeles, o forse trafugati da qualcuno degli ultimi amanti dell'autore. Risulta altresì possibile che dopo la messa al bando da parte degli amici milionari, quando i suoi beneamati 'cigni' non gli rivolgevano nemmeno più la parola, indignate dal fatto che avesse riportato storie vere o pettegolezzi con protagonisti facilmente riconoscibili in quell'ambiente, Capote non scrivesse più una riga di quella che doveva essere la sua opera principale; oppure, critico feroce anche di se stesso, si era accorto di quanto fosse inferiore al modello proustiano, distruggendo di mano propria quanto già scritto ma non ancora pubblicato.
11.7.25
8.7.25
K768
# Sono note le intenzioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di impadronirsi del Canada, della Groenlandia e del canale di Panama.
Ma perché limitarsi ai vicini di casa ? Cosa c***o ci sta a fare l’isola di Pasqua in mezzo all’oceano ? Tanto vale che diventi un possedimento americano.
Detto fatto: i fedeli seguaci del movimento MAGA (Make America Great Again) ci hanno messo sopra il cappello, nel vero senso della parola.
Nel frattempo, cosa ne pensano i canadesi delle reiterate avances di Trump riguardo all’unione cogli U S of A ? Dall’immagine sottostante si può forse dedurre che l’agognato (da parte di Trump) connubio non è esattamente scritto nelle stelle.
4.7.25
1.7.25
K766
# L'ostracismo contro Truman Capote decretatogli dalle amiche ricche ed eleganti, i suoi 'cigni', come le chiamava lui, mi ha ricordato la vendetta contro il barone di Charlus perpetrata da madame Verdurin nella "Ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust. Entrambi omosessuali, Capote e Charlus potevano avvicinarsi alle donne e raccoglierne le confidenze in modi che per un maschio eterosessuale risultano impossibili; questa benevolenza, tuttavia, cammina su binari ferrei, da cui è impossibile sgarrare se non si vuole incorrere nell'incurante crudeltà che è un'altra componente dello spirito femminile, come chi ha a che fare con loro in altri ambiti sa bene.
Capote aveva in corso una sorta di faida con un altro scrittore notoriamente omosessuale, Gore Vidal. Per uscirne vincitore aveva bisogno dell'appoggio di una delle sue migliori amiche, Lee Radziwill, sorella di Jaqueline Kennedy Onassis, l'ex First Lady. Visto che Lee non rispondeva nemmeno più alle sue telefonate, Truman si rivolse ad una conoscente, Liz Smith, giornalista di cronaca mondana e frequentatrice del bel mondo, perché intercedesse in suo favore. Costei però ottenne da Lee solo questa dichiarazione: "Sono stanca di far cavalcare a Truman il mio successo per conseguire la fama. E, Liz, che differenza fa ? Non sono altro che una coppia di froci." (1)
Quando la giornalista glielo riferì, Capote ne fu devastato: sentirsi rinfacciare la propria omosessualità dalla sua migliore amica, colei che aveva sempre sostenuto durante la nemmeno troppo velata rivalità con la famosa sorella. Volle poi vendicarsi, e durante una partecipazione allo Stanley Siegel Show, un talk show dal vivo di New York, si lasciò andare ad un'accesa invettiva contro Lee, rivelandone i segreti, come ad esempio le sue speranze di sposare Onassis. Tutto ciò gli si rivolse contro: Lee volle mostrarsi superiore, ignorando quella che ormai era la caricatura di un gay oltraggioso ed eccessivo, ed a Truman non rimase che abbandonare New York, il suo paradiso perduto.
Nota
1. Liz Smith, Truman’s True Love, in «New York Daily News», 23 settembre 1984.
27.6.25
K765
# Ah, l'estate !
Not any higher stands the Grave
For Heroes than for Men —
Not any nearer for the Child
Than numb Three Score and Ten —
This latest Leisure equal lulls
The Beggar and his Queen
Propitiate this Democrat
A Summer's Afternoon —
Emily Dickinson
art by Pablo Picasso "Les baigneuses" (1918)
Non s’innalza di più la tomba
degli eroi che dell’uomo comune -
Non è più vicina al fanciullo
che all’avvizzito settantenne -
L’estremo sollazzo culla ugualmente
il mendicante e la sua regina
Possa propiziarci, democratica,
un pomeriggio d’estate -
24.6.25
K764
# Aforismi inattuali
Il carattere complessivo del mondo è caos per tutta l’eternità.
Friedrich Nietzsche
La Gaia Scienza
Libro Terzo, aforisma 109
20.6.25
K763
# Nel diciannovesimo episodio della seconda stagione di “The Big Bang Theory” Sheldon sottopone a Penny la sua imitazione dell’Ammiraglio Ackbar quando, in “Return of the Jedi”, dice:
Visto che la ragazza rimane piuttosto perplessa,
il fisico teorico, ‘nerd’ dalla testa ai piedi e in quanto tale ferratissimo su “Guerre Stellari”, deve aggiungere:
ma la spiegazione, per quanto corretta, non basta a suscitare l’interesse della sua vicina di casa.
17.6.25
K762
# L'episodio che ho citato in un post precedente, tratto dal libro "Preghiere esaudite", e precisamente dal capitolo intitolato "La Côte Basque" (1), può sembrare frutto dell'estro di un grande scrittore come Truman Capote, ma in effetti è solo la registrazione di un pettegolezzo che circolava nell'ambiente della classe alta da lui frequentato, e descritto in quello che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere una specie di "Alla ricerca del tempo perduto" in salsa americana.
I protagonisti erano facilmente riconoscibili, per i componenti del loro ambiente privilegiato e ristretto: il magnate della televisione è William S. «Bill» Paley, straricco fondatore della CBS, una delle principali reti televisive americane; la sua amante è Marie Harriman, moglie del Governatore dello Stato di New York, Averell Harriman, allorché il one-night stand con sorpresa ebbe luogo, alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso. Il peggio però consiste nel fatto che quando il capitolo uscì in anteprima sulla rivista "Esquire", Bill era sposato con una delle migliori amiche di Capote, Babe Paley, che non gli perdonò mai d'aver messo alla berlina in quel modo disgustoso suo marito, rifiutandosi di rivolgergli di nuovo la parola finché visse.
Siccome lo scritto trabocca di altri pettegolezzi coinvolgenti ricchi e famosi, il risultato fu che Truman venne cacciato come un lebbroso dall'ambiente di milionari e donne bellissime ed eleganti che aveva sempre creduto fosse il suo, malgrado l'origine da piccolo borghese del Sud. Lo scrittore non se ne riprese mai, sprofondando giorno dopo giorno nella dipendenza da alcol e droghe; alla fine abbandonò New York per recarsi sulla costa occidentale, dall'unica amica che non l'aveva respinto, nonostante fosse denigrata lei pure nello scritto famigerato: Joanne Carson, ex moglie del conduttore di Tonight Show Johnny Carson; costei lo ospitò nella sua casa su Sunset Boulevard, a Los Angeles, dove Capote morì, nel 1984, all'età di sessant'anni.
Nota
1. Ristorante alla moda di New York frequentato da quella che gli americani, non avendo mai avuto una nobiltà di sangue, considerano la loro aristocrazia: milionari, divi del cinema e della televisione, artisti famosi, ereditiere nonché mogli, amanti, mantenute e prostitute degli stessi.
13.6.25
K761
# Dopo aver rinominato il Golfo del Messico ‘Gulf of America’, Donald Trump ha in progetto di rinominare la Groenlandia (in inglese Greenland) coi colori della bandiera americana, quindi 'Red, White, and Blueland’, dopo che se ne sia impadronito.
I danesi, ai quali in questo momento l’isola appartiene, non sono affatto d’accordo, come del resto gli stessi groenlandesi, per niente desiderosi di abbandonare il confortevole ‘welfare state’ europeo per sprofondare nella costosa sanità americana, o per indebitarsi a vita solo per mandare i figli all’università. Hanno così rilanciato, in questa inedita partita a poker, offrendosi di acquistare la California, che intendono rinominare “New Denmark”.