19.8.25

K780

# Può sembrare strano che la Federazione Russa, con un Prodotto Interno Lordo inferiore a quello dell’Italia, non sia ancora crollata sotto il peso delle sanzioni economiche che ne fanno il paese più sanzionato del mondo intero. 
L’economia, diceva Marx, è una scienza grigia, ma almeno in questo caso non vi è alcun mistero: il fatto è che tutti i sistemi economici sono basati sul ciclo continuo di produzione e consumo, e non vi è consumatore più vorace di una guerra, il che rende le economie appunto ‘di guerra’ apparentemente in ottimo stato di salute.
Tuttavia mentre i consumatori privati acquistano i beni col reddito generato producendoli (la famosa uguaglianza fra PIL e reddito nazionale che è alla base di qualunque discorso macroeconomico), finiti i tempi dei pirati e delle guerre di rapina un conflitto per definizione non produce alcun reddito; da dove saltano fuori allora i fondi necessari a portarlo avanti ? 
Escludendo un aumento vertiginoso delle tasse, che avrebbe indesiderabili conseguenze sociali prima ancora che politiche, la banca di stato russa può solo stampare moneta, il che crea inflazione, la tassa più subdola sui consumatori. A giugno 2025 il tasso annuo di inflazione nella Federazione Russa è stato del 9,4 %; con un risultato simile alla Banca Centrale Europea si strapperebbero i capelli per la disperazione, ma a quanto pare Putin lo considera un prezzo accettabile da pagare per le sue manie di grandezza. Nondimeno, per tentare di tenere sotto controllo l'aumento dei prezzi, il tasso ufficiale di sconto della Federazione Russa è al 18 %; a confronto, negli Stati Uniti è al 4,5 % e nell'Unione Europea al 2,15%.
L’emissione di nuova moneta può essere temperata dando fondo alle riserve monetarie della banca di stato; questo dissanguamento però, com’è comprensibile, non può durare in eterno. La Governatrice della Banca Centrale della Federazione Russa, Elvira Nabiullina, che ricopre questa carica dal 2013, ha più volte manifestato le sue preoccupazioni a tale riguardo, anche se credo che l’unico risultato sarà, prima o poi, la sua sostituzione con uno ‘yes man’ prono ai desideri dell’autocrate.

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