# L'ostracismo contro Truman Capote decretatogli dalle amiche ricche ed eleganti, i suoi 'cigni', come le chiamava lui, mi ha ricordato la vendetta contro il barone di Charlus perpetrata da madame Verdurin nella "Ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust. Entrambi omosessuali, Capote e Charlus potevano avvicinarsi alle donne e raccoglierne le confidenze in modi che per un maschio eterosessuale risultano impossibili; questa benevolenza, tuttavia, cammina su binari ferrei, da cui è impossibile sgarrare se non si vuole incorrere nell'incurante crudeltà che è un'altra componente dello spirito femminile, come chi ha a che fare con loro in altri ambiti sa bene.
Capote aveva in corso una sorta di faida con un altro scrittore notoriamente omosessuale, Gore Vidal. Per uscirne vincitore aveva bisogno dell'appoggio di una delle sue migliori amiche, Lee Radziwill, sorella di Jaqueline Kennedy Onassis, l'ex First Lady. Visto che Lee non rispondeva nemmeno più alle sue telefonate, Truman si rivolse ad una conoscente, Liz Smith, giornalista di cronaca mondana e frequentatrice del bel mondo, perché intercedesse in suo favore. Costei però ottenne da Lee solo questa dichiarazione: "Sono stanca di far cavalcare a Truman il mio successo per conseguire la fama. E, Liz, che differenza fa ? Non sono altro che una coppia di froci." (1)
Quando la giornalista glielo riferì, Capote ne fu devastato: sentirsi rinfacciare la propria omosessualità dalla sua migliore amica, colei che aveva sempre sostenuto durante la nemmeno troppo velata rivalità con la famosa sorella. Volle poi vendicarsi, e durante una partecipazione allo Stanley Siegel Show, un talk show dal vivo di New York, si lasciò andare ad un'accesa invettiva contro Lee, rivelandone i segreti, come ad esempio le sue speranze di sposare Onassis. Tutto ciò gli si rivolse contro: Lee volle mostrarsi superiore, ignorando quella che ormai era la caricatura di un gay oltraggioso ed eccessivo, ed a Truman non rimase che abbandonare New York, il suo paradiso perduto.
Nota
1. Liz Smith, Truman’s True Love, in «New York Daily News», 23 settembre 1984.
1.7.25
K766
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