7.11.25

K803

# Ah, l'autunno !

In queste uggiose giornate autunnali ho pensato di tirarmi un po' su il morale, in senso morale e materiale, dal punto di vista sia letterale che metaforico, con qualche lettura adeguata allo scopo. 
Penso proprio d'aver trovato la pubblicazione adatta.
 

4.11.25

K802

# Ho parlato in post precedenti della situazione russa, e del ruolo che in essa svolge Vladimir Putin, ma non vorrei aver dato l’impressione di prendermela con una sorta di spauracchio costruito dai media occidentali. Purtroppo per il popolo russo, egli è solo l’ultimo rappresentante di una serie di suoi governanti che risale almeno a Ivan IV il Terribile, il primo a farsi incoronare Zar di tutta la Russia (1547-1584).
Pietro il Grande fece poi mostra di grande modestia assumendo il titolo di Imperatore ed Autocrate di tutte le Russie (1682-1725). Caterina II la Grande, sebbene di origine prussiana ed in corrispondenza con i filosofi dell’Illuminismo, segui il suo esempio, e fu Imperatrice ed Autocrate di tutte le Russie dal 1762 al 1796; lei tuttavia aveva un metodo di selezione della classe dirigente che ne fa un caso unico nella storia russa, avvicinandola se mai a quella imperiale romana: non per nulla era detta ‘la Messalina del nord’. Dopo di loro la storia registra una serie di Zar che rinunciarono al potere assoluto solo quando i bolscevichi fucilarono l’ultimo rampollo della dinastia Romanov, Nicola II, il 16 luglio 1918.
La dirigenza sovietica non si comportò diversamente dalla nobiltà zarista, dimostrando una distanza siderale dal popolo e la stessa propensione all’arroganza, all’abuso, alla violenza. Nondimeno Stalin venne sempre considerato dai russi il “Padre delle Nazioni" (‘Otets narodov’, come dicono loro); quando all’inizio del nostro secolo la principale emittente televisiva pubblica, ORT (Obščestvennoe Rossijskoe Televidenie), per risollevare il morale degli spettatori dopo i disastri degli anni novanta decise di produrre un programma esaltante i grandi russi del passato ed indisse un sondaggio per individuarli, si pensava che saltasse fuori Tolstoj o Puškin ecc. invece il più votato fu Stalin.
Del resto né la destalinizzazione promossa da Krushëv, né la perestrojka (ristrutturazione, riorganizzazione) tentata da Gorbačëv (che nel sondaggio citato in precedenza risultò il più odiato) riuscì ad incidere davvero su di un sistema irriformabile, che non comprende solo il ‘comunismo reale’, ma lo travalica per inoltrarsi nella storia ad esso precedente, e forse persino negli abissi dell’anima russa.
Non c’è da stupirsi allora se dopo vent’anni di liberismo sfrenato si è tornati al dominio di un nuovo autocrate, circondato dai suoi opričniki, come un tempo erano chiamate le famigerate guardie di Ivan il Terribile. Il cerchio si chiude, e spezzarlo non sarà facile, ammesso che sia possibile. 

31.10.25

28.10.25

K800

 # Come andrà a finire il triangolo amoroso che costituisce la trama del romanzo di Edith Wharton “L’età dell’innocenza” ? Riuscirà Newland Archer a districarsi dai mille condizionamenti che lo imprigionano, scegliendo Ellen la ribelle, o si sottometterà alla amorevole dittatura imposta su di lui dalla soave ed implacabile May ? Non che ci siano dubbi, visto che il romanzo fu pubblicato più di un secolo fa, ma leggendolo si finisce per fare il tifo per uno o l’altro dei suoi personaggi principali, ed alla fine si rischia di rimanere con un po’ d’amaro in bocca.
Newland ed Ellen si incontrano in occasioni disparate a mesi di distanza, ma ogni volta la fiamma della loro passione rischia di erompere, con conseguenze irreparabili. Avendolo ben presente, Ellen si trasferisce da New York a Washington; Newland la insegue e le strappa la promessa di un incontro ‘privato’, dopo del quale lei se ne andrà per sempre. Lui accetta questa condizione, perché è sicuro che dopo la loro intimità non gli sarà difficile convincerla a fuggire insieme. 
Sennonché Ellen è costretta a tornare a New York per assistere la nonna, reduce da un lieve attacco cardiaco. La matrona della famiglia Mingott ha sempre avuto un debole per lei, per le stesse ragioni per cui il resto del clan la detesta, così vorrebbe convincerla a rimanere, tuttavia improvvisamente Ellen decide di partire per l’Europa. 
Newland è ormai certo di volerla seguire, ma quando sta per dirlo alla moglie, May gli comunica di essere incinta, legandolo a sé per sempre. La scena dimostra che è tutt’altro che innocente, e ben decisa a tenersi quello che ritiene sia suo di diritto (1).

«Lo hai detto a qualcun altro?».
«Solo alla mamma e a tua madre.» Si interruppe e poi aggiunse in fretta, mentre il sangue le affluiva alla fronte:«Cioè ... anche a Ellen. Ti avevo detto che avevamo avuto un lungo colloquio un pomeriggio ... e quanto è stata cara con me».
«Ah ...», disse Archer e sentì il cuore che cessava di battergli.
Si accorse che sua moglie lo stava osservando intensamente. «Ti dispiace che sia stata la prima persona a saperlo, Newland?»
«Dispiacermi? Perché dovrebbe?» Lui fece un ultimo sforzo per riprendersi. «Ma questo è successo una quindicina di giorni fa, no? Pensavo che tu avessi detto di non esserne stata sicura fino a oggi.» 
Ella avvampò, ma continuò a guardarlo. «No, non ero sicura, allora ... ma le ho detto di esserlo. E vedi che avevo ragione!», esclamò, con gli occhi azzurri che le brillavano per la vittoria.

Ormai tutti nel loro ambiente pensavano che Newland ed Ellen fossero amanti nel senso concreto del termine, benché purtroppo per lo spasimante non fosse vero. Ne era certa anche May, la quale ha pensato bene di far sapere ad Ellen d’essere incinta, anche se non ne era sicura; l’ha costretta così alla fuga in Europa, assicurandosi la vittoria su tutta la linea. Un colpo da maestro, che fa di May il mio personaggio preferito.

Nota
1. Edith Wharton, L’età dell’innocenza, Capitolo trentatreesimo

21.10.25

K798

# Se è vero che la guerra in Ucraina avrà fine solo con la rimozione di chi l’ha iniziata, non possiamo di sicuro attenderci un tale risultato come conseguenza di un movimento popolare, evento del tutto estraneo alle tradizioni russe, come la lunga storia di quell’immenso paese ci insegna.
Il passaggio del potere da Boris Eltsin a Vladimir Putin avvenne in maniera tutto sommato pacifica solo perché Putin si impegnò a non perseguire il suo predecessore, e soprattutto le sue figlie, Tat’jana ed Elena, ree d’aver spostato all’estero fondi neri del disciolto Partito Comunista dell’Unione sovietica; i conti li faranno forse gli storici del futuro, ma si parla in ogni caso di decine di miliardi di dollari. 
La presa del potere da parte di Eltsin avvenne dopo il tentato colpo di stato dell’agosto 1991 da parte di irriducibili del Comitato centrale del PCUS, che imprigionarono Gorbacëv nella sua casa di vacanze a Foros, in Crimea. Trovandosi poi a mal partito perché il popolo russo non aveva alcuna intenzione di seguirli nella loro avventura, chiesero il suo aiuto, che lui rifiutò, segnando la fine del ‘comunismo reale’, decretata  poi da Eltsin nel dicembre dello stesso anno.
A proposito di colpo di stato, andò invece a buon fine quello tramato da Brežnev, Kosygin e Podgornij contro Krushëv. Prima di lui, Stalin morì nel pieno possesso di un potere assoluto, ma secondo una famosa battuta russa, per tre giorni nessuno si azzardò a informarlo che era morto; comportamento del tutto comprensibile, considerato che salì al trono di tutte le Russie sbarazzandosi dei rivali con maniere sbrigative, e perfino inseguendoli implacabile fino all’altro capo del mondo, come successe a Trockij.
Anche Lenin morì nel suo letto, dopo aver conquistato il potere con un piccolo gruppo ben addestrato di rivoluzionari professionisti, ed aver ordinato la fucilazione della famiglia reale.
Tutto ciò solo nel Novecento; non serve la boccia di cristallo, quindi, per prevedere che nemmeno nel Duemila le cose cambieranno. 

17.10.25

K797

# Un giorno Bruce Wayne si sta recando al suo ufficio presso la Wayne Tower quando si trova davanti tre MAGA fans che manifestano; probabilmente vogliono fare Gotham City “great again”.
Il loro assortimento è davvero notevole: il primo se la prende con ‘i pigri’, forse gli immigrati, e rivendica la parte che spetta ai cittadini che lavorano duramente. Se crede che gliela sborsino di tasca propria i miliardari che al giorno d’oggi governano gli Stati Uniti: Good luck with that, come dicono laggiù.
Il secondo inveisce contro le cliniche che immettono tracciatori nei bambini, credo tramite i vaccini. Sono note le posizioni ‘anti-vax’ del ministro della salute della seconda amministrazione Trump, Robert Kennedy Jr. 
Il terzo reca un cartello che denuncia ‘Wayne il rosso’, e lo accusa di essere comunista, in segreto. Questo si spiega col fatto che Bruce, avendo ereditato un patrimonio notevole dai suoi genitori, Thomas e Martha Wayne, si occupa solo di progetti ‘no-profit’, a favore delle classi disagiate della sua città. 

Ah, che momento esaltante vivere in un’epoca in cui perfino Batman è comunista ! Questo davvero non osavo sperarlo nemmeno nei miei sogni di ragazzo.
Mi sento sempre più giovane; se la situazione politica non cambia, prima o poi mi ritroverò nei gameti che in maniera del tutto improbabile hanno dato vita a questo bel risultato.