2.6.20

K470

# Gli economisti, non so quanto seriamente, chiamano “i Trenta Gloriosi” gli anni caratterizzati dal trionfo dell'economia keynesiana e dalla cogestione sindacale dei rapporti sociali (1945-1975).
A cominciare dagli Anni Settanta questo modello economico entrò in crisi: l'aumento della produttività non bastava più a soddisfare le sempre maggiori richieste salariali, e le misure a sostegno della domanda ormai non causavano più sviluppo, ma inflazione, o come dicono gli anglosassoni “stagflaction”, mostruoso ibrido lessicale e concettuale formato da stagnazione ed inflazione. Se a questo si aggiunge la crisi petrolifera del 1973, si può capire che fu davvero un brutto risveglio per chi fino ad allora si era cullato nel sogno della crescita infinita.
Un ulteriore aumento della produttività si ebbe con la rivoluzione informatica la quale, insieme alle mutate condizioni politiche adesso favorevoli al liberismo, parve far balenare di nuovo il miraggio dello sviluppo senza limite. Entrambe queste premesse portarono solo a ulteriori tracolli, la prima volta nel 2000, con lo sgonfiamento della bolla delle cosiddette ‘dot.com’, e la seconda nel 2008, con una crisi forse maggiore di quella del 1929.
E oggi ? Sarà la peste del Corona Virus a causare la fine della storia e l'avvento dell'ultimo uomo, tanto per parafrasare il titolo del famoso saggio di Francis Fukuyama (1992) ?
Non l'ho letto alla sua uscita ed ora me ne pento, giacché ho sempre cercato di prendere in considerazione, nei limiti del possibile, qualunque opinione; forse l'ho reputato l'ennesimo sbrodolamento ideologico celebrante la caduta del Muro di Berlino, e così ho lasciato perdere. Adesso mi interesserebbe soprattutto capire cosa intenda esattamente il ‘political scientist’ americano col concetto di ‘ultimo uomo’; che io sappia, Nietzsche fa un uso niente affatto lusinghiero di questa espressione (1):

La terra allora sarà diventata piccola e su di essa saltellerà l’ultimo uomo, quegli che tutto rimpicciolisce. La sua genia è indistruttibile, come la pulce di terra; l’ultimo uomo campa più a lungo di tutti.
«Noi abbiamo inventato la felicità» – dicono gli ultimi uomini e strizzano l’occhio...

Nietzsche è un grande filosofo, non un soggetto alla Nostradamus, eppure risulta difficile resistere alla tentazione di scorgere nelle sue parole una visione profetica e terrificante del dopo-epidemia, coi soliti noti che saltellano sui mezzi di comunicazione e “strizzano l'occhio” ai loro indistruttibili seguaci.

Nota
1. Si veda: Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Prologo di Zarathustra, 5.

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