5.6.20

K471

# Ho appena visto una serie israeliana intitolata “Fauda”, termine arabo che a quanto pare significa ‘caos’ (i personaggi parlano in ebraico o arabo, quindi per capirci qualcosa devo basarmi sui sottotitoli in inglese).


Il serial è arrivato alla terza stagione, ma per ora ho visto la prima. In questa una squadra antiterrorismo dell'esercito israeliano è impegnata a dare la caccia a un palestinese responsabile di attentati costati la vita a centinaia di civili. Costui era dato per morto in una precedente operazione, ma nuove informazioni garantiscono che è ancora vivo, e sta tramando un attacco col gas nervino. 
Per fermarlo viene richiamato in servizio il militare a capo della missione che si pensava l'avesse eliminato, ormai ritiratosi a vita privata. La prima stagione è appunto incentrata sul loro scontro all'ultimo sangue, che provoca danni collaterali in entrambi i campi, come purtroppo siamo abituati a sapere dai telegiornali.


L'argomento è controverso, e ognuno si sarà fatto in proposito una propria idea, ma la serie in sé stessa è molto ben fatta, con la qualità dei film d'azione di una volta, quando erano giovani Arnold Schwarzenegger o Bruce Willis.
Inoltre poiché gli attori sono a me, com'è comprensibile, del tutto sconosciuti, le scene d'azione sembrano girate dal vivo nel pieno di un conflitto di cui purtroppo si stenta, ormai, a immaginare la fine, considerata la ferocia di azioni e ritorsioni reciproche. 
C'è il vantaggio che questo rende il serial davvero appassionante; insomma, è sempre meglio che vedere Tom Cruise che a sessant'anni fa ancora finta d'essere un agente segreto.

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