10.4.20

K454

# Il prototipo di tutte le rom-com (romantic comedy) è il romanzo “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen, il quale ha sulla sua sterminata progenie il vantaggio d'essere opera di un genio letterario. Non sono mai stato un lettore di romanzi, ma quelli di Austen li ho letti tutti, con grande soddisfazione.
Fra i suoi rampolli più divertenti vi è il film “Two Weeks Notice” di Marc Lawrence (2002), con Sandra Bullock e Hugh Grant nel ruolo dei protagonisti.


George Wade è il discendente di una famiglia di magnati delle costruzioni, senza molto orgoglio ma con più soldi di quanti possa contare; Lucy Kelson è un avvocato con laurea ad Harvard, piena di pregiudizi nei suoi confronti in quanto figlia di due attivisti per i diritti civili (suo padre ha lavorato con Martin Luther King, sua madre insegna legge all'università).
I due si incontrano quando Lucy gli tende un'imboscata per chiedergli di non abbattere un centro sociale situato su di un'area che la sua società vuole riempire di condomini di lusso. Durante l'agitata conversazione, a Lucy capita di fornirgli le parole giuste per un suo prossimo discorso, così George le offre il posto di capo del suo ufficio legale, dato che chi lo occupava prima, una top model con laurea presa alla Online Law School, è stata appena licenziata dal consiglio d'amministrazione. 


Poiché George risulta essere, a sua conoscenza, un famigerato dongiovanni, Lucy ne fraintende del tutto le intenzioni. 

Chiarito l'equivoco, la convince a lavorare per lui dicendole che potrà disporre a suo piacimento dei milioni di dollari che la società devolve ogni anno in beneficenza (e poi detrae dalla dichiarazione dei redditi d'impresa).
Presto il capitalista non può più fare a meno della ‘liberal’ (che in America significa ‘di sinistra’) fin troppo convinta delle proprie opinioni, l'unica che lo contraddica di continuo e non esiti mai a dirgli le cose come stanno. Come ha capito Freud, l'archetipo della donna nella mente maschile è la madre: se si trova la persona giusta diventa inevitabile lasciarle le redini della propria vita.
E' quanto capita a George. Una sera è in un bar dove cerca di rimorchiare una ragazza, quando sente il bisogno di conoscere l'opinione di Lucy sulla nuova conoscenza; svegliata in piena notte, lei se la fa passare, convincendo la possibile preda a mostrare un po' di dignità personale, 


poi tira le orecchie, manco fosse una maestra d'asilo, anche al principale.

Dopo altri incidenti del genere, ed alcune porcate capitalistiche della società che a lei non vanno giù, non le resta che presentare le famose due settimane di preavviso prima di licenziarsi, e andare avanti con la sua vita. Come ultimo incarico deve trovare a George il proprio sostituto, e in effetti ci riesce, ma costei risulta essere fin troppo preparata ed attraente: con grande sconcerto Lucy scopre di esserne gelosa.
Da parte sua George respinge le avances della disinvolta signorina, fatto più unico che raro, e insegue Lucy nel nuovo posto di lavoro, un centro di assistenza legale per indigenti che non possono permettersi un avvocato. Lì le si prosterna ai piedi, in maniera, devo dire, leggermente indecorosa, e conclude con quello che, per quanto possa aver capito del suo comportamento erratico, Lucy ritiene il punto principale: 


June è la nuova assistente. La donna non è ancora convinta, ma sebbene si sforzi di ostentare un contegno gelido le vengono, chissà come mai, le lacrime agli occhi.

Poiché questa è una ‘romantic comedy’ e non una tragedia come “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, non può mancare il lieto fine. Spinta dalle colleghe, che disapprovano in maniera ironica il suo comportamento, Lucy rincorre George e i due arrivano finalmente, in extremis, negli ultimi trenta secondi del film a porre le basi del loro amore ‘at last glance’, come dice il sottotitolo. 

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