# Nel romanzo di Jane Austen “Orgoglio e Pregiudizio”, ambientato all'inizio dell'Ottocento, il protagonista maschile, Fitzwilliam Darcy, ricava dalle sue estese proprietà fondiarie una rendita annua di 10000 sterline, cifra davvero notevole per l'epoca. A quei tempi il reddito medio era di 30 sterline annue, e questo comprende le cosiddette professioni liberali (medici, avvocati ecc.); per la pletora di domestici onnipresenti nei romanzi degli scrittori del tempo, ma in qualche modo invisibili, il reddito annuo arrivava forse a 10 sterline, e per i contadini ancora meno.
Questo significa che un gentiluomo come Darcy disponeva di un reddito pari a più di 300 volte la media, ed un patrimonio di 200000 sterline, se si assume un tasso di rendimento del 5% all'anno. Considerato che a quei tempi il 90% degli adulti non possedeva nulla, e del restante 10% il 9 possedeva poco, come i genitori della protagonista femminile, Elizabeth, si può capire che i grandi proprietari terrieri erano una casta senza niente in comune col resto degli inglesi, al punto che potevano permettersi di disprezzare, come fanno le sorelle Bingley nel romanzo, chi invece si guadagnava da vivere facendo il mercante, ad esempio lo zio di Elizabeth.
Darcy avrebbe potuto impiegare mille persone di servizio, nella sua tenuta di Permberley, il che sembra eccessivo, anche se, data l'assenza della tecnologia moderna doveva pagare qualcuno che tutti i giorni gli procurasse e cucinasse il cibo, qualcun altro che portasse le sue lettere in giro e qualcuno che lo trasportasse in carrozza, o badasse ai suoi cavalli. Si può comunque supporre che risparmiasse buona parte del reddito annuo, che andava a sommarsi al patrimonio; questo, in una società praticamente senza inflazione, aumentava le diseguaglianze e consentiva il prosperare di una casta di ‘rentiers’ che ricevevano le proprietà per via ereditaria e ormai da secoli non avevano idea di come gli altri si arrabattassero per vivere.
Tale situazione continuò in tutti i paesi europei per l'intero Ottocento, fino alla cosiddetta “Belle Époque”, ma non sopravvisse all'Età della Catastrofe (1915-1945). L'inflazione incontrollabile erose le rendite; gli eventi bellici causarono un crollo del tasso di profitto del capitale, ormai soprattutto industriale e finanziario piuttosto che terriero; il sentimento generale ormai inclinava verso il disprezzo per i ‘rentiers', invece del rispetto, se non terrore sacro, che circonda un personaggio come Darcy, il quale peraltro è fin troppo orgoglioso delle sue qualità, anche se non ha fatto nulla per meritarsi il suo tenore di vita.
Questo significa che un gentiluomo come Darcy disponeva di un reddito pari a più di 300 volte la media, ed un patrimonio di 200000 sterline, se si assume un tasso di rendimento del 5% all'anno. Considerato che a quei tempi il 90% degli adulti non possedeva nulla, e del restante 10% il 9 possedeva poco, come i genitori della protagonista femminile, Elizabeth, si può capire che i grandi proprietari terrieri erano una casta senza niente in comune col resto degli inglesi, al punto che potevano permettersi di disprezzare, come fanno le sorelle Bingley nel romanzo, chi invece si guadagnava da vivere facendo il mercante, ad esempio lo zio di Elizabeth.
Darcy avrebbe potuto impiegare mille persone di servizio, nella sua tenuta di Permberley, il che sembra eccessivo, anche se, data l'assenza della tecnologia moderna doveva pagare qualcuno che tutti i giorni gli procurasse e cucinasse il cibo, qualcun altro che portasse le sue lettere in giro e qualcuno che lo trasportasse in carrozza, o badasse ai suoi cavalli. Si può comunque supporre che risparmiasse buona parte del reddito annuo, che andava a sommarsi al patrimonio; questo, in una società praticamente senza inflazione, aumentava le diseguaglianze e consentiva il prosperare di una casta di ‘rentiers’ che ricevevano le proprietà per via ereditaria e ormai da secoli non avevano idea di come gli altri si arrabattassero per vivere.
Tale situazione continuò in tutti i paesi europei per l'intero Ottocento, fino alla cosiddetta “Belle Époque”, ma non sopravvisse all'Età della Catastrofe (1915-1945). L'inflazione incontrollabile erose le rendite; gli eventi bellici causarono un crollo del tasso di profitto del capitale, ormai soprattutto industriale e finanziario piuttosto che terriero; il sentimento generale ormai inclinava verso il disprezzo per i ‘rentiers', invece del rispetto, se non terrore sacro, che circonda un personaggio come Darcy, il quale peraltro è fin troppo orgoglioso delle sue qualità, anche se non ha fatto nulla per meritarsi il suo tenore di vita.
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