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# Per curiosità ho visto il film "Queen Christina" (1933) di Rouben Mamoulian, con Greta Garbo nel ruolo della protagonista.

La pellicola dimostra i suoi anni, e si può considerare tutt'al più un documento d'epoca. La recitazione di Garbo è un po' troppo carica, forse risente ancora dell'influenza del cinema muto, quando le donne per dimostrare il proprio dolore si aggrappavano alle tende; nondimeno la Divina è davvero a suo agio nel ruolo, e gli conferisce un piglio virile che calza in modo perfetto al personaggio, come quando tutte le mattine saluta la cara Ebba in questo modo.

Con tali premesse, risulta assurdo che poi nello svolgimento della trama Cristina abdichi al trono in quanto la corte ostacola il suo amore per l'ambasciatore di Spagna. Capisco che affrontare l'argomento delle sue reali preferenze sessuali fosse tabù, nel 1933, ma allora tanto valeva togliere il nome della regina di Svezia dalla locandina, e metterci un personaggio di fantasia.
Un altro argomento impossibile da affrontare ad Hollywood, in un paese largamente protestante come gli Stati Uniti, era la conversione di Cristina al Cattolicesimo. Alla fine la sovrana abbandona la Svezia per recarsi in Spagna col suo presunto innamorato, ma costui viene ucciso in un duello, e non a caso: far sposare chi per tutta la vita evitò il contatto coi maschi deve essere giustamente sembrato ridicolo, agli sceneggiatori del film. Cristina salpa quindi per una meta sconosciuta, in compagnia di un vecchio servitore, senza che mai venga pronunciata la parola 'Roma', e meno che mai il nome del papa.