13.2.18

K240

# La volontà di credere è parte integrale della natura umana; contro di essa è inutile combattere, sarebbe come prendersela con la forza di gravità. Se si sta cadendo da un palazzo è certo che la gravità produrrà alla fine un effetto disastroso, ma non per questo si potrà mai abolire.
Lo stesso vale per la fede cieca in quanto è palesemente assurdo, che spiega non solo le truffe finanziarie, ma anche l'esistenza di maghi, cartomanti, oroscopi e simili o che si continuino a spacciare articoli di fede che già Voltaire, secoli fa, aveva coperto di ridicolo.
Tutti in un modo o nell'altro ne siamo affetti, anche questo ci rende umani, e fin troppo umani, direbbe Nietzsche. Un modo per difendersene consiste nel tenere sempre presente la differenza tra possibilità e probabilità: quanto è possibile, non per questo è altrettanto probabile. Ad esempio, se compro un biglietto della lotteria, i casi POSSIBILI sono due: o è quello vincente o non lo è, ma solo un qualche problema materiale, il fatto che abbia disperato bisogno di quei soldi, o una tara interiore profondamente radicata nella mia psicologia può farmi trarre la conclusione delirante e del tutto errata che abbia il 50% di probabilità di vincere: ciò che è PROBABILE va calcolato sul totale dei biglietti emessi, e quindi in genere è di ordine infinitesimale.
Insomma, se qualcosa è troppo bella per essere vera, di solito è falsa, o come dicono gli americani: if it looks like shit, smells like shit and tastes like shit, it's shit, non importa quanto siamo propensi a credere il contrario.

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