6.2.18

K238

# Cristina di Svezia (1626-1689) era l'unica figlia di Gustavo II Adolfo di Svezia e di Maria Eleonora di Brandeburgo. Salì al trono all'età di 6 anni, dopo la morte del padre nella battaglia di Lützen, ma inizio a governare quando ne compì 18; regnò per un decennio, fino all'abdicazione ed all'abiura del Protestantesimo.
Poiché il regno di Svezia attendeva un erede al trono, quando nacque Cristina il re suo padre decise che sarebbe stata educata come un principe, riconoscendo fin dall'inizio in lei il proprio successore. Oltre ad essere un'abile spadaccina ed a montare a cavallo come un uomo, la principessa sviluppò un grande interesse per la scienza, almeno quella possibile ai suoi tempi, l'arte e la filosofia (famosa l'amicizia e la corrispondenza con Cartesio), divenendo nota come 'la Minerva del Nord". Un effetto collaterale imprevisto fu che la sua educazione libera e priva di pregiudizi le impedì sempre di accettare la prevalenza maschile anche in campi molto personali, conducendola alla decisione di non sposarsi. Questo la pose in contrasto con il Consiglio del Regno, in quanto alla Svezia serviva un erede al trono che desse stabilità al paese, in un secolo come il Seicento dilaniato dalle guerre di religione fra Protestanti e Cattolici.
Come narrato in maniera romanzata, ma in base ai dati storici non distante dal vero, nel film "The Girl King", quando la pressione della corte convince la sua amante, Ebba Sparre, una Contessa dama di compagnia, a sposare un nobile, cosicché anche Cristina fosse libera di contrarre il necessario matrimonio, lei invece dà fuori di testa e tenta il suicidio. Sentendosi ormai un'estranea a corte, e nell'intero suo regno, infine abdica al trono, consegnandolo ad un cugino, Carlo Gustavo, da lei adottato come figlio sebbene avessero più o meno la stessa età; abiura poi la fede protestante ed abbraccia quella cattolica, trasferendosi a Roma.
Nel corso della sua vita Cristina soggiornò presso diverse corti europee, soprattutto quella francese, ma ritornò infine nella Città Eterna, dove morì il 19 aprile 1689, dopo essere stata ospite di cinque papi.

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