2.2.18

K237

# Robert De Niro è da sempre, o almeno da "Taxi Driver" di Martin Scorsese (1976), uno dei miei attori preferiti. Un film che ho visto di recente, oltre a darmi la possibilità di apprezzarne ancora una volta la recitazione, mi ha consentito di coltivare il mio annoso interesse per i fatti economici; si tratta infatti di "The Wizard of Lies" (2017) di Barry Levinson. 


Prodotto da HBO, esso racconta le fasi finali della più grande truffa che abbia mai colpito la finanza statunitense, e forse mondiale, ammontando alla cifra astronomica di 65 miliardi di dollari.
Il responsabile, Bernard Madoff, per 16 anni ha costruito un castello di carte fondato sul nulla, come nel più classico dei "Ponzi schemes": egli prometteva interessi favolosi ai suoi clienti, ma in realtà usava il denaro dei nuovi per pagare i profitti ai vecchi, dirottando il resto su suoi conti privati alla Chase Manhattan Bank. Alla fine l'intera baracca è collassata su sé stessa; migliaia di persone sono finite in rovina, avendo spesso affidato al finanziere i risparmi di una vita, spariti nel buco nero della truffa colossale.
Il titolo "Il Mago delle Bugie" si spiega col fatto che Madoff per anni e decenni ha mentito alla moglie, al fratello ed ai due figli impiegati nella sua società finanziaria, completamente all'oscuro di cosa tramasse quello che tutti consideravano l'esempio più brillante del sogno americano: l'uomo che si è fatto da sé. Quando infine è costretto a metterli al corrente dell'innegabile realtà, nel dicembre del 2008, sono i figli stessi a denunciarlo alla FBI, per scindere le loro responsabilità da quelle del genitore, ma ciò non basterà a salvarli: uno infatti finirà coll'impiccarsi, nel dicembre del 2010, non sopportando la pressione dei media e dell'opinione pubblica, che ritenevano anche loro colpevoli della truffa del secolo; l'altro morirà di cancro ai nodi linfatici quattro d'anni dopo, nel 2014.
Un finale da tragedia greca per quella che in fondo è solo una storia di meschina avidità, capace di mettere in risalto non solo la personalità sociopatica del 'mago delle bugie', ma aspetti non molto più simpatici di quella dei suoi clienti. Costoro infatti hanno continuato a versargli denaro perfino quando era ormai scoppiata la crisi del 2008, nella delirante prospettiva di arricchirsi sebbene tutti gli altri fondi di investimento fossero in perdita.
La volontà pervicace di credere alle menzogne più spudorate è uno degli aspetti meno piacevoli della natura umana, con conseguenze disastrose non solo in campo economico, ma anche politico, oltre ad essere alla base del fondamentalismo religioso.
Attualmente Bernard Madoff sta scontando la condanna a 150 anni di carcere in un penitenziario degli Stati Uniti.

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