30.1.18

K236

# Antologia personale

Da "Le Metamorfosi" di Ovidio
Libro XV, versi 153-157

O genus attonitum gelidae formidine mortis,
quid Styga, quid tenebras et nomina vana timetis,
materiem vatum, falsi terricula mundi?
Corpora, sive rogus flamma seu tabe vetustas
abstulerit, mala posse pati non ulla putetis!

O razza mortificata dal terrore della gelida morte !
Perché temete lo Stige, le tenebre, nomi senza significato,
invenzioni di poeti, pericoli di un mondo che non esiste ?
Il vostro corpo, quando sarà stato divorato dal fuoco
o decomposto dal passare del tempo,
non soffrirà alcun male, statene certi !

traduzione di Giovanna Faranda Villa dall'edizione BUR

A parlare è Pitagora (570-495 a.C.), filosofo famoso per il suo teorema e per la dottrina, che ha avuto poca fortuna in Occidente, della reincarnazione delle anime; chissà, forse essa arrivò in Magna Grecia proveniente dall'India, col tramite dei sacerdoti egiziani. Nell'affresco di Raffaello Sanzio "La scuola di Atene", nella Stanza della Segnatura in Vaticano, è il personaggio in basso a sinistra, che legge o scrive qualcosa mentre un discepolo gli tiene davanti una lavagna.

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