23.9.25

K790

# Secondo quanto hanno potuto desumere i cultori di quella che più che una scienza è un'arte, la Cremlinologia, Vladimir Putin è convinto che la Russia sia stata pugnalata alle spalle, e privata dall’Occidente della sua sacrosanta condizione di Grande Potenza senza combattere, con un ‘soft power’ fatto di cultura decadente e perversione. In pratica è lo stesso concetto che Hitler applicava alla Germania dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, 
Poiché nelle autocrazie, tedesche o russe che siano, non esistono contrappesi e l’autocrate può agire in base alle proprie fissazioni, non importa quanto paranoiche, era solo questione di tempo prima che Hitler scatenasse l’inferno sull’Europa, e Putin aggredisse l’Ucraina, che a suo parere semplicemente non esiste come nazione. E’ del tutto probabile che si aspettasse per le sue truppe la stessa accoglienza che gli austriaci riservarono alla Wehrmacht quando invase l’Austria per portare a termine l’Anschluss, ossia l’annessione al Terzo Reich. 
Questo spiega perché anche dopo anni i russi si rifiutano di chiamare una guerra su larga scala col suo vero nome, e insistono colla ridicola denominazione di ‘Operazione militare speciale’. Da questa impostazione ideologica derivò la mancata pianificazione di una vera e propria invasione, che prevede linee di attacco e un’accurata gestione della logistica; i russi invece si sparsero a macchia d’olio dove capitava, riportando perdite disastrose e subendo il contrattacco ucraino. E dire che, vittime della loro stessa propaganda, forse speravano d’essere riforniti dagli ucraini riconoscenti, e di fare una scampagnata in attesa dell’inevitabile crollo di quel guscio vuoto che secondo Putin è lo stato ucraino. 
Paradossalmente, Hitler aveva la stessa convinzione riguardo all’Unione Sovietica prima di invaderla, nel 1941; egli considerava la Rivoluzione Russa ed il bolscevismo un frutto del giudaismo internazionale, e quindi un edificio marcio dalle fondamenta, che sarebbe crollato ai primi colpi assestatigli dalle sue truppe ariane.
Si sbagliava, com’è noto; lo stesso errore lo ha commesso Putin, ed oggi, dopo un milione di morti russi, non può nemmeno pentirsene. Un autocrate è tale solo finché vince, altrimenti lo attende una classica ‘defenestrazione’, che nel suo caso potrebbe implicare il senso letterale del termine.

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