# Ho parlato in un post precedente di "repubblica delle banane", poi mi sono chiesto da cosa derivi questa curiosa metafora, utilizzata anche da Woody Allen nel film "Bananas" del 1971.
All'inizio del XX secolo gli Stati Uniti combatterono nel Centro America delle vere e proprie "Guerre delle Banane" (Banana Wars) per difendere gli interessi della potente corporation United Fruit Company, allo stesso tempo incrementando il controllo politico della regione e delle rotte commerciali attraverso il canale di Panama; i paesi interessati (Honduras, Guatemala, Nicaragua, Haiti ecc.) divennero così noti come "repubbliche delle banane". Questi interventi iniziarono con la guerra ispano-americana del 1898, che portò al controllo statunitense di Cuba, per terminare solo nel 1934, quando la "Politica di Buon Vicinato" del Presidente Franklin D. Roosevelt impose il ritiro delle truppe da Haiti.
Un ruolo importante in tutto ciò lo rivestì il generale dei marines Smedley Butler (1881-1940), il più decorato marine nella storia militare degli Stati Uniti. Una volta a riposo Butler divenne un severo critico della politica estera del suo paese, che finalmente vedeva spinta principalmente da interessi economici, al punto da autodefinirsi "il gangster del capitalismo".
Questo concetto venne sviluppato nel suo libro "War is a racket" (1935); del titolo si possono dare varie traduzioni, ma forse quella che esprime meglio il significato che voleva conferirgli il gangster pentito suona pressapoco: la guerra è un affare gestito dalla criminalità organizzata (id.est.: il governo degli Stati Uniti).
Un ruolo importante in tutto ciò lo rivestì il generale dei marines Smedley Butler (1881-1940), il più decorato marine nella storia militare degli Stati Uniti. Una volta a riposo Butler divenne un severo critico della politica estera del suo paese, che finalmente vedeva spinta principalmente da interessi economici, al punto da autodefinirsi "il gangster del capitalismo".
Questo concetto venne sviluppato nel suo libro "War is a racket" (1935); del titolo si possono dare varie traduzioni, ma forse quella che esprime meglio il significato che voleva conferirgli il gangster pentito suona pressapoco: la guerra è un affare gestito dalla criminalità organizzata (id.est.: il governo degli Stati Uniti).
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