5.2.21

K541

# La mia passione per i romanzi di Jane Austen mi ha spinto a vedere tutte le serie televisive ed i film tratti da essi. L'ultimo esempio è il film “Emma” che ha per protagonista Anya Taylor-Joy, l'indimenticabile interprete della scacchista Beth Harmon nell'acclamata miniserie “The Queen's Gambit”.

Questa preferenza si estende ai cosiddetti “costume dramas” di solito ambientati nell'Inghilterra al massimo del suo splendore imperiale e fra l'aristocrazia che la governava. Un ottimo esemplare di questo filone si intitola “Bridgerton”, serie televisiva composta da otto episodi.

L'intreccio si svolge intorno ai rapporti fra i personaggi di Daphne Bridgerton e di Simon, duca di Hastings, che in omaggio al politicamente corretto tanto di moda di questi tempi, ma temo storicamente azzardato, è una persona di colore; insomma, perfino la Regina Carlotta è nera, quando nella realtà era figlia del duca di Mecklenburg-Strelitz, un ducato della Germania del nord ! Forse la produttrice, Shonda Rhimes, di colore lei stessa, ha leggermente esagerato.
Dopo l'ingresso in società Daphne vuole trovare un marito di suo gradimento, il che comporta tenere lontani i pretendenti che non le piacciono; invece Simon non ha la minima intenzione di sposarsi, ma si trova assediato dalle debuttanti, e peggio ancora dalle loro madri, a caccia del suo titolo. I due decidono allora di fingere una relazione inesistente, che permetta a Daphne di guardarsi intorno senza essere importunata, e a Simon di spacciarsi per ormai accalappiato, e fuori dal mercato matrimoniale.
Ma le cose non sono così semplici, come credo si possa dedurre dall'immagine sottostante.

“The expense of spirit in a waste of shame / is lust in action” commenterebbe Shakespeare.
Per una ragazza da marito nell'Inghilterra di inizio Ottocento, tuttavia, risultava indispensabile tenere sotto controllo la propria ‘lussuria’, non spenderci troppa ‘forza vitale’ e soprattutto non fare ‘scempio del pudore’, pena l'essere esclusa a vita dalla buona società. Daphne troverà sempre più difficile attenersi a queste rigide norme sociali, sentendosi strattonata in ogni direzione dalle aspettative della sua famiglia e dell'alta società londinese, compresa la Regina Carlotta, dalle ragioni del cuore e da altre ancora più profonde, radicate nel suo essere venuta al mondo con due cromosomi x.

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