12.1.21

K534

# Una barzelletta che ho letto o sentito da qualche parte recita: un ubriaco, di notte, sta cercando qualcosa alla luce di un lampione. Un passante si offre di aiutarlo a recuperare quanto ha perso, così l'altro spiega che voleva entrare in casa, quando gli sono sfuggite le chiavi. “Se è così, perché le cerchi sotto il lampione ?” “Perché davanti a casa mia non si vede niente.”
Questa mi sembra la perfetta allegoria del movimento politico comunemente detto “populismo”. Mi spiego meglio: non mi interessa uccidere un uomo morto (politicamente), ma prendiamo il caso della sua versione americana incarnata da Donald Trump: la realtà è che la riduzione della classe media ad un ‘lumpenproletariat’ costretto a vivere di lavori precari, e senza nemmeno più la garanzia di fare un buon investimento se ottiene un titolo di studio, fu causata dalla ‘deregulation’ portata avanti dal neoliberismo; siccome però sotto il lampione del populismo sono finiti gli immigrati, per risolvere ogni problema basta mettere su un muro che li tenga lontani (tra l'altro, in quattro anni l'ha poi costruito Trump il famoso muro, o non è riuscito a fare neanche quello ? Devo informarmi meglio).
Lo stesso vale per il Regno Unito: non hanno più un sistema industriale della minima importanza, i tempi della “Swinging London” sono passati da un pezzo così come quelli della rilevanza strategica delle loro ambizioni ‘imperiali’, non sarà colpa del thatcherismo, portato poi a perfezione da Tony Blair ? Certamente no: si vede chiaramente, sotto il lampione del populismo, che la colpa è delle istituzioni europee; tanto vale organizzare una ‘Brexit’ e speriamo che la Regina ce la mandi buona. Non glielo auguro, ma temo che i nostri cugini d'oltre Manica si accorgeranno, prima o poi, che il sovranismo è un bene di lusso, e che la quanto mai perfida Albione, oggi con le pezze al sedere, non può più permetterselo.
Mentre il nucleo della democrazia consiste nel riconoscere che esistono interessi divergenti, e nella volontà di armonizzarli attraverso procedure, appunto, democratiche, secondo il populismo il fantomatico ‘popolo’ ha una sola priorità: proteggersi dagli elementi a lui estranei (gli immigrati, i ‘politici’, la ‘burocrazia europea’ ecc.); una volta raggiunto tale obiettivo, l'armonia come per miracolo verrà ristabilita.
Ciò ne denuncia la vera natura di difensore ad oltranza dello status quo e dei rapporti di forza (di classe, ovviamente, ma anche di genere e perfino d'età) al suo interno, sebbene ostenti vaghe fantasie ribellistiche. Ad esempio, il fascismo fu un movimento pienamente populista e reazionario, per quanto vantasse la sua ‘rivoluzione’; questa tendenza, tuttavia, fu portata alle estreme conseguenze, fino al genocidio, dal nazismo con la sua folle ossessione per quanto di irreale, di allucinatorio aveva scoperto sotto il suo lampione ideologico: il complotto ebraico per la dominazione del mondo.

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