17.11.20

K518

 # Qualche commento sulle ultime elezioni presidenziali americane.
- A stupirmi è stato lo stupore diffuso sui mezzi di informazione per la difficoltà a sloggiare Trump dalla Casa Bianca. Quattro anni fa mi sembra di aver scritto che quella è l'America, non ce n'è un'altra, a dispetto dei pii desideri dei soi-disant ‘liberal’ di qua e di là dell'oceano. Ad esempio, ha suscitato la mia ironia, se non sarcasmo, che chi ha sempre sbandierato ai quattro venti d'essere nato negli Stati Uniti, prima delle elezioni abbia dichiarato che se vinceva Trump andava a stare in Australia ! Negli ultimi sessant'anni dov'è vissuto, in una grotta della Cappadocia ? Se la pensa davvero così doveva trasferirsi fra i canguri appena venuto al  mondo.
- Visto che queste note le scrivo per me stesso, se contassi balle mi sembrerebbe di barare facendo un solitario con le carte, quindi posso dire in tutta onestà che ai mirabolanti sondaggi che davano per scontato il trionfo di Biden non ho mai creduto, e pur augurandomi la vittoria dei Democratici sapevo che non sarebbe stato facile. L'elettorato di Trump non poteva scomparire come per magia da un giorno all'altro, visto che il tycoon in quattro anni ha fatto esattamente cosa ci si aspettava da lui: niente del tutto, se non titillare i confusi sentimenti populisti e antidemocratici dei suoi sostenitori.
- Per uno che ha studiato statistica e tecniche delle ricerche di mercato, il fallimento clamoroso di metodi che si pensava collaudati ha anche un interesse, diciamo così, tecnico oltre che politico. La spiegazione più probabile, secondo me, è che gli intervistati si vergognavano ad ammettere di votare per Trump, come hanno poi puntualmente fatto una volta nel segreto della cabina elettorale. A questo punto sarebbe facile farsi due risate, considerato che chiunque dovrebbe vergognarsi di votare per un soggetto simile, ma non voglio gettare la croce sulle spalle a nessuno: ci siamo trovati tutti in situazioni in cui diventa irresistibile l'impulso a comportarsi come adolescenti ritardati, pestando i piedi e dando in escandescenze, col solo risultato di rendersi ridicoli; di sicuro però non mi aspettavo che protagonista di una performance tanto imbarazzante fosse il detentore della massima carica politica, per adesso, del nostro pianeta.
- Chissà da dove salta fuori la nozione balzana secondo cui le donne, come categoria oppressa per secoli e millenni, sono tendenzialmente ‘progressiste’; è l'esatto contrario, in quanto risultano geneticamente programmate per essere conservatrici, se non reazionarie. Fosse per loro saremmo ancora arrampicati sugli alberi, dove si stava tanto bene e soprattutto la prole era al sicuro dai pericoli del suolo; deve essere stato senz'altro un maschio ad avere l'irragionevole idea di scendere a terra. Dopo l'inattesa sconfitta di Hillary Clinton ho scritto che era meglio se i Democratici non presentavano candidature femminili per i prossimi cinquant'anni, e invece cosa fa quel mattacchione di Biden ? Sceglie come Vicepresidente una donna, la quale di nuovo non viene votata nemmeno dalle sue compagne di genere, e rischia di fargli perdere l'elezione contro un conclamato maschilista come Trump.  
Per fortuna l'illuminato ‘Presidente eletto’ ha già pensato a come risolvere l'inveterato problema:

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