8.5.20

K463

# “Sanditon” è l'abbozzo di un romanzo che l'autrice, Jane Austen, non poté portare a termine per la sua scomparsa, il 18 luglio 1817, a soli 42 anni. L'anno scorso è stato completato negli 8 episodi di una serie televisiva.


Nell'immaginaria località sulla costa inglese chiamata Sanditon, un distinto gentiluomo, Tom Parker, si mette in testa di avviare un programma di costruzioni e miglioramenti per trasformarla nel nuovo luogo di ritrovo della nobiltà londinese. 
Per l'estate è ospite della sua famiglia una ragazza di campagna, Charlotte Heywood, che lì conosce il fratello di Tom, Sidney, prototipo del ‘tall, dark stranger’ per il quale, a quanto pare, vanno pazze le ragazze d'ogni epoca o paese. Fra i molti personaggi che appaiono in scena, loro sono i principali e intorno al loro travagliato rapporto si sviluppa la serie.
Dopo schermaglie, ripicche e incomprensioni reciproche l'incauto portatore del cromosoma Y pare cotto a puntino e pronto a sottoscrivere il detto di Shakespeare (Much Ado About Nothing, Act I Scene I): “In time the savage bull doth bear the yoke”,
 

quando, con un colpo di scena di cui francamente non si sentiva la mancanza, va tutto a... catafascio, volendo usare un eufemismo, il che porta ad una conclusione che meno austeniana di così non potrebbe essere. 
Un incendio distrugge infatti le nuove costruzioni in cui il fratello aveva investito tutto il suo capitale, e Sydney, per salvare la famiglia dal disonore della prigione per debiti, è costretto a impalmare una ricca vedova con cui aveva già avuto una relazione quando entrambi erano più giovani, e lei non ancora sposata.
 

Cara Charlotte, sono io a non capire come un romanzo di Jane Austen possa finire in questo modo. Insomma, ognuno può inventarsi quello che vuole, senza però appiccicare ai propri deliri il nome di qualcun altro.
Ci sono rimasto talmente male che dovrò ritornarci sopra.

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