17.3.20

K447

# Di questi tempi come sfuggire al Corona Virus, l'inopinato, anomalo ma altresì, a differenza dei suoi predecessori, realissimo untore (1) che pare non aver alcuna  intenzione di smettere di perseguitarci ?
In mancanza di alternative praticabili, ed ora che l'incipiente primavera risveglia i sensi sopiti dal letargo invernale, fra le signore è di gran moda il ritiro su qualche isola greca a caso, dove praticare la nobile arte dell'equitazione.


Nota
1. Si veda: Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Capitolo XXXII
Untore: il vocabolo fu ben presto comune, solenne, tremendo. Con una tal persuasione che ci fossero untori, se ne doveva scoprire, quasi infallibilmente: tutti gli occhi stavano all’erta; ogni atto poteva dar gelosia. E la gelosia diveniva facilmente certezza, la certezza furore...
La frenesia s’era propagata come il contagio. Il viandante che fosse incontrato da de’ contadini, fuor della strada maestra, o che in quella si dondolasse a guardar in qua e in là, o si buttasse giù per riposarsi; lo sconosciuto a cui si trovasse qualcosa di strano, di sospetto nel volto, nel vestito, erano untori: al primo avviso di chi si fosse, al grido d’un ragazzo, si sonava a martello, s’accorreva; gl’infelici eran tempestati di pietre, o, presi, venivan menati, a furia di popolo, in prigione.

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