# La realtà materiale, secondo la comprensione offerta dalla Meccanica Quantistica, è strana, anzi, più che strana, bizzarra. C'è un aggettivo inglese, ‘weird’, che esprime meglio il concetto in quanto sottintende qualcosa di magico, al di fuori della comprensione umana; Shakespeare nel Macbeth, chiama le streghe ‘weird sisters’, il che implica nella nostra lingua significati diversi come fatali, inquietanti, soprannaturali ecc.
Anche la storia umana presenta paradossi che ad una prima considerazione sembrano assurdi. Ad esempio, ora che se ne può parlare da un punto di vista storico e non più di attualità politica, possiamo chiederci: qual'è stato il più grande risultato ottenuto dall'esperienza del cosiddetto “comunismo reale” in Unione Sovietica ? Per quanto paradossale appaia, la risposta è questa: l'aver salvato il capitalismo liberale dal trionfo del nazi-fascismo e perfino da sé stesso, ossia dalle crisi disastrose derivanti dall'applicazione dogmatica dei suoi principi.
Riguardo al primo punto, è evidente che senza la presa di potere del bolscevismo, alla fine della Prima Guerra Mondiale, la Russia sarebbe stata travolta dalle armate naziste, nella Seconda, ed Hitler avrebbe quasi certamente vinto la guerra. E' impensabile che la corte zarista, un miscuglio di preti e cicisbei, potesse mobilitare il popolo russo nella grande lotta patriottica ed ideologica che il Partito Comunista guidò fino alla vittoria finale.
Lo zar sarebbe fuggito chissà dove, come fece il Re d'Italia nelle stesse circostanze; invece Stalin, coi nazisti alle porte di Mosca, rifiutò di lasciarla per cercare rifugio negli Urali, come gli suggerivano i sicofanti che non mancavano nemmeno a lui. Fu Nikita Kruscëv ad imporre, in prima linea, la difesa ad ogni costo di Stalingrado, quando tutto sembrava perduto, creando le condizioni per quello che risultò essere il punto di svolta nella guerra: dopo di allora la sconfitta del nazi-fascismo fu solo una questione di tempo.
Questi sono fatti storici su cui vi sono pochi dubbi, una volta riposti gli occhiali dell'ideologia. Per una trattazione più dettagliata si può consultare quello che è un classico della storiografia sul Novecento: Il secolo breve (1917-1991) di Eric J. Hobsbawm, Rizzoli Editore.
Anche la storia umana presenta paradossi che ad una prima considerazione sembrano assurdi. Ad esempio, ora che se ne può parlare da un punto di vista storico e non più di attualità politica, possiamo chiederci: qual'è stato il più grande risultato ottenuto dall'esperienza del cosiddetto “comunismo reale” in Unione Sovietica ? Per quanto paradossale appaia, la risposta è questa: l'aver salvato il capitalismo liberale dal trionfo del nazi-fascismo e perfino da sé stesso, ossia dalle crisi disastrose derivanti dall'applicazione dogmatica dei suoi principi.
Riguardo al primo punto, è evidente che senza la presa di potere del bolscevismo, alla fine della Prima Guerra Mondiale, la Russia sarebbe stata travolta dalle armate naziste, nella Seconda, ed Hitler avrebbe quasi certamente vinto la guerra. E' impensabile che la corte zarista, un miscuglio di preti e cicisbei, potesse mobilitare il popolo russo nella grande lotta patriottica ed ideologica che il Partito Comunista guidò fino alla vittoria finale.
Lo zar sarebbe fuggito chissà dove, come fece il Re d'Italia nelle stesse circostanze; invece Stalin, coi nazisti alle porte di Mosca, rifiutò di lasciarla per cercare rifugio negli Urali, come gli suggerivano i sicofanti che non mancavano nemmeno a lui. Fu Nikita Kruscëv ad imporre, in prima linea, la difesa ad ogni costo di Stalingrado, quando tutto sembrava perduto, creando le condizioni per quello che risultò essere il punto di svolta nella guerra: dopo di allora la sconfitta del nazi-fascismo fu solo una questione di tempo.
Questi sono fatti storici su cui vi sono pochi dubbi, una volta riposti gli occhiali dell'ideologia. Per una trattazione più dettagliata si può consultare quello che è un classico della storiografia sul Novecento: Il secolo breve (1917-1991) di Eric J. Hobsbawm, Rizzoli Editore.
Nessun commento:
Posta un commento