1.10.19

K399

# Se qualcuno volesse negare il contributo dell'8 per mille al culto degli Invisibili Elefanti Rosa affermando che la loro esistenza è una mia invenzione, avrei due possibilità di zittire l'importuno con un ‘witty comeback’:
- potrei far notare che questo vale per qualunque religione, almeno dal momento in cui, ormai secoli fa, Immanuel Kant ha dimostrato, nella sua opera fondamentale "Critica della Ragione Pura", che l'esistenza di Dio non si può dimostrare (1);
- oppure potrei ribattere: “Nondimeno la loro presenza nel nostro universo è vera per me.”
Data per acquisita la prima, la seconda sarebbe una risposta corretta ?
Sì e no, a seconda della proposizione a cui venga applicata.
Se dico, ad esempio: “Il Festival di Sanremo mi fa schifo”, potrei poi obiettare ad eventuali aficionados di lagne insopportabili che questa affermazione è vera per me; essa infatti è del tutto soggettiva, ma se invece dicessi: “Vattelapesca è la capitale d'Italia” non potrei certo ribattere a chi mi facesse notare la sua falsità dicendo: “Lo è per me”; quale sia la capitale d'Italia è un fatto stabilito ed oggettivo, negarlo metterebbe in dubbio la mia sanità mentale, non certo il fatto stesso.
Nel corso della storia umana le religioni monoteistiche hanno sempre cercato di trasformare la loro ‘verità’ soggettiva in qualcosa di oggettivo, coi mezzi più brutali. Solo questo basterebbe a condannarle davanti al tribunale di una umanità finalmente libera da simili vaneggiamenti.

Nota
1. Si veda: Immanuel Kant, Critica della Ragione Pura, I. Dottrina trascendentale degli elementi, Parte seconda. Logica trascendentale, Parte seconda. Dialettica trascendentale, Libro secondo, Capitolo terzo. L'ideale della ragione pura, Sezione quarta. Sull'impossibilità di una dimostrazione ontologica dell'esistenza di Dio, Sezione quinta. Sull'impossibilità di una dimostrazione cosmologica dell'esistenza di Dio. Scoperta e spiegazione dell'illusione dialettica in tutte le dimostrazioni trascendentali dell'esistenza di un ente necessario, Sezione sesta. Sull'impossibilità di una dimostrazione fisico-teologica, e infine, last but not least, Sezione settima. Critica di ogni teologia fondata su principi speculativi della ragione.

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