# Le lettere di Cicerone ad Attico, amministratore dei suoi beni oltre che amico di lunga data ed ‘editore’, se così si può dire, dei suoi scritti, offrono uno spaccato davvero affascinante della vita di un ricco romano al tempo della fine della Repubblica, tra affari, spostamenti in otto ville e questioni personali e politiche. Esse inoltre ci consentono di sbirciare al di là del sipario del tempo e della storia ufficiale, rendendo vivi e concreti personaggi finiti nelle enciclopedie ed in innumerevoli opere d'arte o d'intrattenimento.
Veniamo così a sapere dei dissapori all'interno della famiglia di Marco Giunio Bruto, il futuro cesaricida, fra sua moglie Porzia e sua madre Servilia. Scrive infatti Cicerone ad Attico il 4 luglio del 45 a.C. (1):
E' fortemente disgustoso quello che accade al nostro amico Bruto, ma la vita comporta anche questo. Le donne di casa sua a malapena rientrano nei limiti della discrezione, giacché si comportano con spirito di reciproca inimicizia.
Eppure le due dovevano conoscersi letteralmente da una vita, in quanto Porzia era figlia del fratellastro di Servilia, Marco Porzio Catone Uticense; per di più, oltre ad essere parenti, risultavano schierate dalla stessa parte politica.
Veniamo così a sapere dei dissapori all'interno della famiglia di Marco Giunio Bruto, il futuro cesaricida, fra sua moglie Porzia e sua madre Servilia. Scrive infatti Cicerone ad Attico il 4 luglio del 45 a.C. (1):
E' fortemente disgustoso quello che accade al nostro amico Bruto, ma la vita comporta anche questo. Le donne di casa sua a malapena rientrano nei limiti della discrezione, giacché si comportano con spirito di reciproca inimicizia.
Eppure le due dovevano conoscersi letteralmente da una vita, in quanto Porzia era figlia del fratellastro di Servilia, Marco Porzio Catone Uticense; per di più, oltre ad essere parenti, risultavano schierate dalla stessa parte politica.
Resta il fatto, tuttavia, che Servilia era da sempre amante di Cesare, condizione non alterata dai suoi due matrimoni, dai quattro dell'uomo, e neppure dalla guerra civile fra le loro opposte fazioni; è probabile che Porzia considerasse questo legame un insulto personale, visto che suo padre si era suicidato ad Utica, nell'aprile del 46 a.C., proprio per non arrendersi al vincitore di Farsalo e poi della guerra in Africa. Catone infatti non temeva eventuali rappresaglie di Cesare, anzi, era certo che lo avrebbe perdonato, come perdonò molti di coloro che poi lo assassinarono, a cominciare da Bruto e Cassio; si suicidò proprio per non dargli la soddisfazione di graziarlo.
Comunque, preso fra l'incudine di sua madre e il martello della consorte Bruto come se la cavava ? Aggiunge Cicerone:
Egli nei confronti dell'una e dell'altra si attiene all'obbligo morale che ne deriva.
Frase degna di un politico di lunga data come "il più facondo dei nipoti di Romolo", secondo la definizione ironica, se non sarcastica di Catullo (2). La matassa del non detto credo si possa sbrogliare in questo senso: il tapino parlava solo quando non ne poteva fare a meno, badando bene a dar ragione ad entrambe.
Nota
1. Libro XIII, 22, 4 (329).
Si veda: Marco Tullio Cicerone, Epistole ad Attico, Volume secondo, a cura di Carlo Di Spigno, UTET, Torino.
2. Gaio Valerio Catullo, Carmina, 49, dove lo definisce anche "optimus omnium patronus", il migliore avvocato fra tutti.
Comunque, preso fra l'incudine di sua madre e il martello della consorte Bruto come se la cavava ? Aggiunge Cicerone:
Egli nei confronti dell'una e dell'altra si attiene all'obbligo morale che ne deriva.
Frase degna di un politico di lunga data come "il più facondo dei nipoti di Romolo", secondo la definizione ironica, se non sarcastica di Catullo (2). La matassa del non detto credo si possa sbrogliare in questo senso: il tapino parlava solo quando non ne poteva fare a meno, badando bene a dar ragione ad entrambe.
Nota
1. Libro XIII, 22, 4 (329).
Si veda: Marco Tullio Cicerone, Epistole ad Attico, Volume secondo, a cura di Carlo Di Spigno, UTET, Torino.
2. Gaio Valerio Catullo, Carmina, 49, dove lo definisce anche "optimus omnium patronus", il migliore avvocato fra tutti.
Nessun commento:
Posta un commento