6.11.18

K317

# All'inizio del serial televisivo “Killing Eve”, una delle protagoniste, l'agente dell'MI5 Eve Polastri (Sandra Oh) ha il compito di proteggere un testimone ricoverato in ospedale, mentre il sicario professionista detto Villanelle (Jody Comer) ha ricevuto l'incarico di eliminarlo. Per caso le due scambiano qualche parola nel bagno del nosocomio (Villanelle è travestita da infermiera), rimanendo in qualche modo colpite dall'incontro; dopo che l'assassina ha ammazzato il testimone, la descrizione fornita da Eve stupisce i suoi colleghi (occhi luminosi, movenze da gatta ecc.), ma questo non è nulla rispetto al maniacale interesse che ha suscitato nell'altra, come risulta dal seguito della vicenda.
Dopo il fiasco clamoroso all'ospedale Eve viene licenziata dall'MI5, ma subito riassunta dall'MI6 (il controspionaggio esterno britannico) per far parte di una squadra super segreta, e probabilmente illegale, la cui ‘black op’ consiste nell'eliminare Villanelle e se possibile stanare i membri dell'organizzazione per cui lavora, “The Twelve", che si sospetta infiltrati negli alti livelli delle istituzioni britanniche.
Con questo nuovo mandato l'agente segreto insegue Villanelle a Parigi; qui lei le ruba la valigia, ed essendo bisessuale fa vestire una delle sue amanti cogli indumenti di Eve, poi gliela restituisce piena di costosi abiti firmati. E non finisce lì: si introduce in casa sua, pretendendo di cenare con lei.


Eve è terrorizzata da quella che ritiene (come darle torto ?) una pericolosa psicopatica, e non reagisce nemmeno quando rientra suo marito, nel timore che chi ha già sulla coscienza decine di omicidi li ammazzi entrambi. Ma lei non ha alcuna intenzione di farle del male: anche se l'altra commette l'errore di definirla con quel termine poco simpatico, invece di arrabbiarsi le da un prezioso consiglio:
 

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