1.5.18

K263

# A tutti può capitare di lasciarsi andare a qualche espressione colorita, in risposta ai mille fastidi che ci procura la vita d'ogni giorno. Basta però prendere visione di un qualunque prodotto audiovisivo che giunga dagli Stati Uniti, film, serie tv o cartoni animati ("South Park" docet !) per rendersi conto che gli americani hanno fatto del 'dirty talk' una forma d'arte; la definizione non è esagerata, se si considera l'inventiva con cui se ne servono e la totale mancanza di qualunque ritegno, come si richiede ai prodotti artistici, i quali possono, anzi devono esprimere qualsiasi cosa.
Queste considerazioni mi sono sorte vedendo un film del 2016, "Bad Santa 2", di Mark Waters, con Billy Bob Thornton nel ruolo del protagonista, Willie.


Stavolta lui ed il suo complice Markus (Tony Cox, che impersona l'elfo aiutante di Babbo Natale), si propongono di rapinare l'ente di beneficenza gestito da un malfattore che intasca i soldi raccolti dai Babbi Natale sparsi per la città, coi quali in teoria dovrebbe aiutare i bisognosi. Ritenendosi inseribili a pieno titolo in questa categoria, Willie e Markus non hanno remore a progettare il colpaccio; come dice il proverbio: la carità comincia a casa propria.
I dialoghi fra i due compari sono qualcosa di imperdibile, per chiunque voglia farsi una cultura nel parlar male americano; ecco ad esempio come Markus si rivolge a Willie durante una delle loro animate discussioni.

Sorvolando per motivi di decenza sul resto, si può rilevare un uso davvero creativo della sineddoche, figura retorica che sostituisce il tutto con una parte. Così Markus, invece di tirare in ballo Willie dicendo, ad esempio, ‘un ubriacone come te’, si riferisce al suo 'drunk ass', letteralmente 'culo ubriaco'.

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