# Un mito alternativo riguardante la nascita di Skanda, il dio della guerra dell'induismo, fa di lui il figlio di Śiva e Pārvatī, fratello quindi di Gaṇeśa.
Secondo questa versione delle sue origini, i due dei vennero disturbati mentre amoreggiavano sulle rive del Gange, così Śiva versò inavvertitamente il seme sul terreno. Il dio del fuoco, Agni, lo preservò col suo calore, usando poi il fiume sacro come una sorta di incubatrice; dopo la sua nascita, sei delle sette mogli di Agni, le Kṛttikā (Pleiadi), vollero prendersi cura di Skanda, e per non scontentare nessuna il divino neonato si fece crescere altre cinque teste.
Secondo questa versione delle sue origini, i due dei vennero disturbati mentre amoreggiavano sulle rive del Gange, così Śiva versò inavvertitamente il seme sul terreno. Il dio del fuoco, Agni, lo preservò col suo calore, usando poi il fiume sacro come una sorta di incubatrice; dopo la sua nascita, sei delle sette mogli di Agni, le Kṛttikā (Pleiadi), vollero prendersi cura di Skanda, e per non scontentare nessuna il divino neonato si fece crescere altre cinque teste.
Qui infine vediamo la famiglia divina al completo.
La mucca è sacra a Śiva perché l'attaccamento del vitello alla madre è visto come esempio della devozione che il fedele deve sentire per la divinità. Il leone è invece sacro a Pārvatī, che spesso se ne serve come mezzo di trasporto; allo stesso modo nei miti greci e romani la dea Cibele procedeva su di un carro trascinato da leoni.
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