# Una cosa che non capisco, e di sicuro non condivido del pensiero di Arthur Schopenhauer è la sua avversione per la cultura francese. Il filosofo tedesco la accusava di una leggerezza, di una affettazione che proprio non riusciva a sopportare, eppure io nove volte su dieci scambierei la leggerezza di Voltaire, solo per fare un esempio, con la pesantezza di quasi tutti gli scrittori tedeschi, compreso, a volte, lo stesso Schopenhauer.
E' interessante notare come invece non avesse gli stessi pregiudizi verso la cultura e l'arte italiana:
Gli italiani e i tedeschi, nonostante la loro grande diversità in molte cose, concordano nel senso della profondità, serietà e verità in arte; da questo punto di vista sono l'opposto dei francesi, ai quali quel senso manca del tutto, e ciò si vede dovunque.
Parerga e Paralipomena, Tomo secondo, Capitolo XXVI
Il disprezzo di Schopenhauer si estendeva alla lingua francese definita
un italiano deformato nel modo più rivoltante, con le orribili sillabe lunghe finali e la pronuncia nasale.
Ora, a me piace leggere il grande pensatore tedesco proprio perché, come Nietzsche, a volte esagera, ma nemmeno lui riuscirà a convincermi a rinunciare alla poesia di Charles Baudelaire, il quale, da parte sua, non andava troppo per il sottile, come risulta da questo sonetto.
La Destruction
Sans cesse à mes côtés s'agite le Démon;
II nage autour de moi comme un air impalpable;
Je l'avale et le sens qui brûle mon poumon
Et l'emplit d'un désir éternel et coupable.
Parfois il prend, sachant mon grand amour de l'Art,
La forme de la plus séduisante des femmes,
Et, sous de spécieux prétextes de cafard,
Accoutume ma lèvre à des philtres infâmes.
II me conduit ainsi, loin du regard de Dieu,
Haletant et brisé de fatigue, au milieu
Des plaines de l'Ennui, profondes et désertes,
Et jette dans mes yeux pleins de confusion
Des vêtements souillés, des blessures ouvertes,
Et l'appareil sanglant de la Destruction !
Senza tregua al mio fianco si agita il Demonio;
nuota intorno a me come un'aria impalpabile;
io l'inghiotto e sento che mi brucia i polmoni
riempendoli d'un desiderio eterno e colpevole.
A volte, conoscendo il mio amore per l'Arte,
prende la forma delle femmine più seducenti,
e con speciosi pretesti da baciapile,
avvezza il mio labbro a dei filtri infami.
Mi conduce così, lontano dallo sguardo di Dio,
ansimante e rotto di fatica, al centro
delle plaghe della Noia, profonde e deserte,
e getta nei miei occhi pieni di confusione
vesti immonde, piaghe aperte,
e l'apparato sanguinante della Distruzione !
E' interessante notare come invece non avesse gli stessi pregiudizi verso la cultura e l'arte italiana:
Gli italiani e i tedeschi, nonostante la loro grande diversità in molte cose, concordano nel senso della profondità, serietà e verità in arte; da questo punto di vista sono l'opposto dei francesi, ai quali quel senso manca del tutto, e ciò si vede dovunque.
Parerga e Paralipomena, Tomo secondo, Capitolo XXVI
Il disprezzo di Schopenhauer si estendeva alla lingua francese definita
un italiano deformato nel modo più rivoltante, con le orribili sillabe lunghe finali e la pronuncia nasale.
Ora, a me piace leggere il grande pensatore tedesco proprio perché, come Nietzsche, a volte esagera, ma nemmeno lui riuscirà a convincermi a rinunciare alla poesia di Charles Baudelaire, il quale, da parte sua, non andava troppo per il sottile, come risulta da questo sonetto.
La Destruction
Sans cesse à mes côtés s'agite le Démon;
II nage autour de moi comme un air impalpable;
Je l'avale et le sens qui brûle mon poumon
Et l'emplit d'un désir éternel et coupable.
Parfois il prend, sachant mon grand amour de l'Art,
La forme de la plus séduisante des femmes,
Et, sous de spécieux prétextes de cafard,
Accoutume ma lèvre à des philtres infâmes.
II me conduit ainsi, loin du regard de Dieu,
Haletant et brisé de fatigue, au milieu
Des plaines de l'Ennui, profondes et désertes,
Et jette dans mes yeux pleins de confusion
Des vêtements souillés, des blessures ouvertes,
Et l'appareil sanglant de la Destruction !
Senza tregua al mio fianco si agita il Demonio;
nuota intorno a me come un'aria impalpabile;
io l'inghiotto e sento che mi brucia i polmoni
riempendoli d'un desiderio eterno e colpevole.
A volte, conoscendo il mio amore per l'Arte,
prende la forma delle femmine più seducenti,
e con speciosi pretesti da baciapile,
avvezza il mio labbro a dei filtri infami.
Mi conduce così, lontano dallo sguardo di Dio,
ansimante e rotto di fatica, al centro
delle plaghe della Noia, profonde e deserte,
e getta nei miei occhi pieni di confusione
vesti immonde, piaghe aperte,
e l'apparato sanguinante della Distruzione !
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