10.9.09

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# La Guardia personale di Napoleone comprendeva anche una sezione italiana, in ricordo delle sue conquiste quando era ancora un giovane generale della repubblica rivoluzionaria; peccato che in essa di militari italiani non ve ne fossero. Il Grande Corso infatti ci riteneva un popolo di smidollati, visto che anche ai suoi tempi tenevamo in grande considerazione un personaggio, il papa, che lui spostava come fosse un pupazzo.

Questa nozione storica, che ho tratto da un libro letto molto tempo fa, il "Napoleone" di uno studioso russo, Evgheni Viktorovic Tarle, mi è tornata alla mente l'altra giorno, venendo a conoscenza degli ultimi imbarazzanti sviluppi della situazione politica italiana.
Ora, io capisco essere omosessuali (va bene, in effetti non lo capisco, ma in fin dei conti saranno fatti loro, per usare un eufemismo); quello che non è tollerabile sono degli infinocchiati che non hanno nemmeno il coraggio delle proprie inclinazioni, dei sepolcri imbiancati che pretendono di dire agli altri come devono comportarsi.
Non sono un politologo e nemmeno uno storico della Chiesa; vorrei quindi che qualcuno mi spiegasse come sia possibile essere precipitati tanto in basso, al punto che nemmeno vergognarsi d'essere italiani basta più: bisogna sentire ribrezzo d'essere nella stessa galassia di gente simile.

Salve, magna parens frugum, Saturnia tellus,
magna virus ...

diceva Virgilio. L'Italia ormai da secoli è la grande madre dei quacquaracqua.

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