# E' bello che in mezzo ai tanti sconvolgimenti a cui ci sottopone ogni giorno la modernità, qualcosa non cambi mai.
Sento parlare, di questi tempi, di 'mignottocrazia' (non so chi abbia inventato il termine, ma lo trovo calzante), e il mio pensiero corre subito alla leggenda sulle origini di Roma. Com'è noto la lupa del mito, la quale allattò Romolo e Remo ponendo le basi di un potere durato, tra Repubblica e Impero, ben più di un millennio, in realtà era una prostituta.
Il dominio di Roma fu sostituito dal Cristianesimo, ma anch'esso ha le sue radici in una donna di facili costumi: tutta l'antichità sapeva, e finché non è divenuto un reato punibile col rogo lo ha tramandato, che l'assurdità della nascita del Cristo da una vergine serviva solo ad occultare la sua discendenza da una prostituta ebrea, sposata ad un vecchio per motivi di convenienza..
Visto come stanno le cose, a disgustare non è la vicinanza del potere, più o meno clericale, alla prostituzione: la Roma dei Papi, data la presenza di un numero abnorme di celibi, era la città col più alto numero di prostitute dell'intera Europa. Questo retaggio secolare del genere umano sparisce in confronto all'ipocrisia di cui sogliono ammantarsi gli stessi baciapile che sono i massimi fruitori di tali servizi (se non sono pedofili).
Risulta poi insopportabile la ridicolaggine di chi giunto ad età avanzata crede di dover adempiere i sogni di un adolescente in pieno marasma ormonale.
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