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# Mi sono sempre chiesto perchè mi piacciano tanto i gatti. Molte buone risposte può fornirle questa splendida (e l'aggettivo suona ancora riduttivo) poesia di Charles Baudelaire (Les Fleurs du Mal, LXVI).

Les Chats

Les amoureux fervents et les savants austères
Aiment également, dans leur mûre saison,
Les chats puissants et doux, orgueil de la maison,
Qui comme eux sont frileux et comme eux sédentaires.

Amis de la science et de la volupté
Ils cherchent le silence et l'horreur des ténèbres;
L'Erèbe les eût pris pour ses coursiers funèbres,
S'ils pouvaient au servage incliner leur fierté.

Ils prennent en songeant les nobles attitudes
Des grands sphinx allongés au fond des solitudes,
Qui semblent s'endormir dans un rêve sans fin;

Leurs reins féconds sont pleins d'étincelles magiques,
Et des parcelles d'or, ainsi qu'un sable fin,
Etoilent vaguement leurs prunelles mystiques.

I fervidi innamorati e i saggi austeri
amano ugualmente, nella stagione matura,
i gatti potenti e dolci, orgoglio della casa,
come loro freddolosi e altrettanto sedentari.

Amici della scienza e della voluttà
cercano il silenzio e l'orrore delle tenebre;
l'Erebo li avrebbe come corsieri funebri,
se la loro fierezza sottostesse al servaggio.

Quando sognano hanno la nobile attitudine
di grandi sfingi distese in fondo alla solitudine,
e paiono addormentarsi in un sogno senza fine,

Le reni feconde sono piene di scintille magiche,
e particelle d'oro, come sabbia fine,
colmano di vaghe stelle le pupille mistiche.

Tornando dall'empireo della poesia alla non disprezzabile realtà materiale, ecco un'altra magnifica ragione per apprezzare i gatti.