# In un post precedente ho definito 'delirante' il comportamento di Donald Trump davanti all'epidemia da Corona virus, ma dal punto di vista della psichiatria clinica questo non è esatto. Il Manuale statistico e diagnostico della salute mentale (DSM), la Bibbia internazionale degli psichiatri, definisce delirio un convincimento errato e incorreggibile, mantenuto nel tempo contro qualsiasi prova contraria e argomento razionale; una persona tuttavia riceve una diagnosi di delirio solo quando le sue false credenze sono personali, idiosincratiche e invalidanti, cioè gli causano danno.
Ora, se Trump negava il riscaldamento globale, dava la colpa agli immigrati dei problemi economici dell'America, denigrava i vaccini pur con migliaia di morti quasi accatastati davanti alla Casa Bianca, è evidente che stava delirando, questo però non gli ha recato alcun danno, anzi, è proprio l'atteggiamento che gli ha consentito di diventare Presidente degli Stati Uniti. A delirare nel senso psichiatrico del termine sono stati i suoi elettori, che dalla loro scelta hanno derivato solo danni: l'uscita dell'America dagli Accordi di Parigi sul clima, di cui risentiranno in un futuro non troppo lontano i loro figli; la riduzione delle tasse per gli amici milionari di Trump, mentre i giovani, per quanto istruiti, non trovano lavoro; il clamoroso annullamento dei diritti delle sue elettrici, in termini di gestione della propria salute sessuale e riproduttiva, tramite i giudici conservatori nominati da Trump alla Corte Suprema, eccetera eccetera.
Naturalmente resta da chiedersi come sia stato possibile il verificarsi di un simile evento, con la metà di una nazione che ha deciso di posare gli zebedei su di un'incudine e prenderli a martellate. Più che la politica deve entrarci la psicologia sociale: la società americana, o almeno buona parte di essa, si può considerare delirante perché ha perso il contatto con la realtà, rifugiandosi in una forma di difesa autodistruttiva davanti ad un presente troppo doloroso o difficile da cambiare. Questo spiega perché per Trump abbia votato in massa una classe operaia, un tempo totalmente democratica, ormai priva di futuro, sostituita dai robot nelle fabbriche che non hanno preso la via dell'estero.
Di fronte all'enormità dei problemi, tanto vale votare per chi propone di risolverli costruendo un muro, qualcosa di solido, visibile, tangibile, per quanto inutile a difendere da numeri e statistiche che illustrano una realtà insostenibile. Lo stesso devono aver pensato i tedeschi quando avevano un'inflazione di un miliardo di punti al giorno, e si è presentato qualcuno a dire che era colpa degli ebrei. Sappiamo tutti com'è finita.
16.8.22
K702
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