2.8.22

K698

# Non solo non avrebbe dovuto stupire nessuno che Donald Trump abbia vinto le elezioni presidenziali nel 2016, ma a me sembra palese che le avrebbe vinte di nuovo nel 2020, non fosse stato per la sua gestione, che voglio definire 'surreale' (ma si possono usare anche gli aggettivi 'dilettantesca' o 'delirante'), della pandemia da Corona virus.
Mentre in America la gente moriva a centinaia di migliaia, molti di più che in qualunque nazione sviluppata, Trump ha nell'ordine:
1) reputato la pandemia una leggera influenza, che presto sarebbe svanita nel nulla;
2) proposto di curarla con iniezioni di candeggina ed altri disinfettanti nelle vene dei malati;
3) quando poi si è ammalato lui stesso, data l'assenza d'ogni misura di precauzione alla Casa Bianca, ha speso una cifra spropositata per una cura sperimentale che lo rimettesse in piedi; per un colpo di fortuna c'è riuscito, il che gli ha dato modo di dichiarare che il lock-down era inutile, visto che si guariva facilmente.
Tuttavia i danni peggiori, probabilmente destinati a pesare sulla vita degli americani anche nei prossimi anni, se non decenni, Trump li ha provocati con lo scontro ideologico scatenato, per puri scopi elettorali, prima sulle mascherine e poi sui vaccini, sostenendo a spada tratta la libertà di non immunizzarsi per evitare qualunque interferenza del governo nella vita dei cittadini, anche a costo di morire e far morire gli altri. A tutt'oggi almeno un terzo degli americani è contro la vaccinazione, il che impedirà per sempre a questo paese di raggiungere la cosiddetta 'immunità di gregge', con conseguenze davvero disastrose, avendo ormai abbondantemente superato il milione di morti.
Quando poi la crisi economica causata dalla pandemia ha cominciato a mordere le natiche anche ai suoi elettori, con una delle sue tipiche capriole Trump ha buttato a mare i principi liberali per varare misure di sostegno dell'economia pari a 2200 miliardi di dollari, la cifra più alta mai stanziata da un presidente, seguita da altri stanziamenti più ridotti, dell'ordine comunque di centinaia di miliardi. Roba che se l'avesse proposta Bernie Sanders, il senatore 'comunista', come lo definisce Fox News, i repubblicani l'avrebbero inseguito coi forconi.
A questo punto l'elettorato americano si è convinto che tanto valeva eleggere un democratico, il quale proponeva di implementare le stesse politiche, forse con più ragionevolezza o coerenza.

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