21.7.20

K484

# Ecco qualcosa di divertente da vedere, non avendo altro da fare: una sit-com irlandese intitolata “Derry Girls”.


“Derry”, ufficialmente Londonderry, è una città dell'Irlanda del Nord famosa fino agli anni '90 del secolo scorso per il conflitto fra cattolici e protestanti che fu definito “the Troubles”; il telefilm però è ambientato ai nostri giorni. 
Esso mette in scena la vita scolastica, familiare e sociale di un gruppo di ragazze cattoliche, e i vari problemi derivanti da scarsità di soldi, turbamenti ormonali e dispetti reciproci. Le protagoniste non stanno zitte un secondo, e parlano così velocemente, con un accento talmente bizzarro, o meglio stravolgendo la pronuncia inglese al punto che se non avessi i sottotitoli capirei ben poco.
In uno degli episodi viene annunciato che meta della gita scolastica annuale sarà Parigi, nientemeno. Prima di scoprire che le loro famiglie non possono permetterselo, il gruppo dibatte cosa aspettarsi dal viaggio; ad esempio Michelle sa benissimo quello che vuole fare, o meglio farsi:
 

Parigi è nota come la “Ville Lumière”, ossia in inglese “City of Lights”, ma per Michelle l'intera Francia diventa la “nation of rides”, il paese delle cavalcate, e non ci vuole una cattedra in ermeneutica per capire il senso della metafora. La stessa ragazza fornisce poi un'interessante precisazione sugli effetti fisiologici scatenati in lei da quelle fantasie.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Presumo che “fanny” sia il vocabolo inglese (o almeno irlandese) per la parte dell'anatomia femminile che gli americani chiamano “pussy”; lo stesso termine, se riferito ad un maschio, ha il significato di smidollato, mollaccione ecc. ed è quanto tocca al povero James, bersaglio dell'ironia di Michelle. Costui è per metà inglese, da parte di padre; quando la madre è tornata a vivere in Irlanda hanno dovuto iscriverlo ad una scuola femminile, l'unico dell'intero istituto, perché in una maschile l'avrebbero pestato tutti i giorni.
Nel seguito del discorso James annovera fra i vantaggi della gita a Parigi la possibilità di impratichirsi nella conversazione, così da eccellere agli orali in francese (inteso come materia scolastica), e Michelle gli fa presente che quello è tutto ciò a cui può aspirare.
 

Se qualcuno non avesse capito, ci tiene poi a precisare di cosa stia parlando:
 

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