27.8.19

K389

# La seconda stagione di “Killing Eve”, la serie televisiva prodotta da BBC America, inizia trenta secondi dopo la fine della prima, cioè immediatamente dopo l'accoltellamento di Villanelle (Jodie Comer, che ha vinto il BAFTA, la versione inglese degli Emmy Awards, per la sua interpretazione) da parte di Eve (Sandra Oh, che ha vinto il Golden Globe, lo Screen Actors Guild Award, il Critics' Choice Award ed è stata nominata agli Emmy).
Pur malconcia la spietata assassina si allontana, e dopo varie peripezie sfugge sia alla ricerca della polizia che alle possibili conseguenze letali della ferita; una volta guarita torna alla sua attività di sicario, mentre Eve riprende servizio nei ranghi dell'MI6, il controspionaggio inglese. Le capita così di dare la caccia ad un serial killer che per ragioni misteriose sta eliminando pezzi importanti dell'establishment britannico; quando si trova in un vicolo cieco, ha la brillante (?) idea di reclutare Villanelle: chi meglio di qualcuno con la sua esperienza può entrare nella testa di un assassino seriale ?
Ottenuto il riluttante consenso dei superiori, per mettersi in contatto con lei le fa proporre per vie traverse un contratto che ha proprio Eve come sua prossima vittima. Villanelle si presenta a casa sua con un abbigliamento a dir poco esagerato, chissà perché, e una bottiglia di champagne; come se la situazione non fosse già abbastanza imbarazzante per entrambe, provvede poi a peggiorarla:


Naturalmente Villanelle non ha alcuna intenzione di ammazzare Eve, nonostante il titolo della serie; si stupisce però che l'altra non sia affatto sorpresa di vederla. Eve le chiarisce l'arcano,  


e lei accetta l'incarico, di cui però stabilisce termini stringenti:
 

Nell'immagine non si vede, ma Villanelle impugna un coltello da cucina. Visti i precedenti, mi astengo dal fare ipotesi su quali obblighi abbia assunto Eve in cambio del suo aiuto.

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