16.10.18

K311

# Nella vasta offerta televisiva mondiale, facilmente accessibile a chiunque tramite Internet, si può trovare davvero di tutto; la pressoché infinita varietà di scelta rende difficile orientarsi, e a volte sono proprio le serie più strombazzate a causare, una volta viste, una certa delusione.
Ad esempio la serie fantascientifica “Westworld”, pubblicizzata come il nuovo “Game of Thrones”, nella prima stagione non mi ha per niente soddisfatto, data la quasi assoluta mancanza sia di sesso che di violenza, se non nei dieci minuti finali, con la ribellione (finalmente !) degli automi. La seconda è andata meglio, incentrata com'era sul massacro reciproco fra robot e umani, ma ciò non è bastato ad inserire “Westworld” fra le mie serie preferite.
A volte però, nell'enorme quantità di materiale grezzo, si scoprono vere e proprie gemme, e di una di queste voglio parlare: “Killing Eve”, serie in otto puntate prodotta da BBC America. 


Il serial tratta della caccia ad uno spietato sicario professionista, chiamata in codice Villanelle, ma il cui vero nome è Oksana Astankova (Jody Comer), da parte di un agente dell'MI5 (Military Intelligence Section 5, il controspionaggio interno britannico), Eve Polastri (Sandra Oh). Detto così sembra una banale storia spionistica come se ne sono vedute migliaia; avendo però per protagoniste due soggetti femminili, geneticamente programmati a fare di ogni questione una questione personale, presto la vicenda prende una piega del tutto imprevista (almeno da me, ma chi riesce a capirle, le donne ?).
Eve infatti diviene ossessionata dal catturare l'assassina che si sposta in giro per l'Europa seguendo i propri bersagli, specialmente dopo che ha ammazzato un suo collega il quale era anche il suo miglior amico; dal canto suo Villanelle acquisisce un interesse morboso per l'agente britannico, che risparmia più volte, sebbene i capi della misteriosa organizzazione per cui lavora, “The Twelve”, le abbiano ordinato di ucciderla (il che spiega il titolo “Killing Eve”). Degli sviluppi del loro complicato rapporto forse parlerò in un prossimo post.

Nessun commento: