14.11.17

K214

# A me piace leggere, ed avendo la fortuna di disporre, per adesso, di una buona memoria mi vengono in mente le citazioni più stravaganti in ogni occasione, come forse si sarà notato da questo blog. Mi è capitato di constatare, tuttavia, quanto può essere fastidioso e imbarazzante aver a che fare con gente che non ha la minima idea di ciò di cui sta parlando, e dispone solo di una vaga conoscenza perfino di quelli che dovrebbero essere i suoi testi fondamentali; questi poveri di spirito come minimo rischiano di perdere delle ottime occasioni.
La premessa serve a introdurre la parabola che ho sentito in un film del 2016, "Miss Sloane". Il personaggio del titolo, che dirige una società di consulenza, la racconta ai suoi sottoposti dopo che uno di loro si è fatto scoprire all'oscuro di un articolo del codice fiscale.

Un prete da un passaggio in macchina a una suora, e cambiando marcia le pone per caso (?) la mano sul ginocchio. La suora si gira verso di lui e dice: "Padre, si ricordi di Luca 14, 10." Ad un semaforo il prete pone la mano sulla coscia della suora, che ripete: "Padre, si ricordi di Luca 14, 10." Lui risponde, imbarazzatissimo: "Mi scusi, sorella, la carne è debole", ma arrivato in canonica apre il Vangelo per consultare il passo citatogli due volte, dove trova queste parole: "Amico, sali più su, e ne avrai gloria."

Miss Sloane conclude intimando al suo collaboratore: "In futuro dovrai sapermi recitare il codice fiscale in esperanto."

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