12.10.11

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# Poiché ultimamente mi è sorta una passione per la letteratura inglese romantica (in effetti soprattutto per le versioni sceneggiate dalla BBC o da altri enti televisivi), non ho potuto fare a meno di prendere in considerazione la pietra miliare di questo particolare settore, vale a dire il romanzo "Wuthering Heights" di Emily Brontë. Tratto da questo ho visto un film TV del 2009, prodotto dal PBS, il Public Broadcasting Service americano; so che ne esiste un'altra versione del 1939, con Laurence Olivier nel ruolo del protagonista.
Sarà che mi piace il lieto fine, ma devo dire di non averlo apprezzato quanto "Pride and Prejudice" o "Jane Eyre". Del resto un lieto fine in senso lato vi è anche in "Cime Tempestose", perché quando al termine Heathcliff ha il buon gusto di spararsi ho tirato un sospiro di sollievo; si tratta infatti, a mio modo di vedere, di uno dei personaggi più sgradevoli dell'intera letteratura mondiale: come possa Catherine restargli aggrappata per tutta la sua breve esistenza è un fatto che probabilmente solo una donna riesce a capire.
Heathcliff è una persona bacata, che nasconde la propria malvagità dietro il desiderio di vendetta. Perfino il suo presunto amore per Cathy è solo l'espressione di un istinto distruttivo che cerca un modo qualunque di manifestarsi; in caso contrario dopo essersi arricchito si sarebbe comprato una villa in riva al Mediterraneo, e non sarebbe tornato a tormentare chi pretende di amare.
La vita ci distribuisce carte al di fuori del nostro controllo, ma poi spetta a noi giocarle; questa è una nostra responsabilità, impossibile da scaricare su altri.

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