# Di recente ho visto una specie di documentario intitolato "Videocracy", e sono rimasto colpito dalla sua somiglianza con un film poco riuscito di Paul Verhoeven "Showgirls". In entrambi i casi mi sono chiesto: com'è possibile che ci sia gente che vive così, nella falsità, in un mondo irreale di lustrini e paillettes, e peggio ancora che ci siano persone le quali farebbero di tutto, e dico di tutto, per entrarvi ?
Tale cornice posticcia non riceve un senso nemmeno dall'esibizione di corpi femminili, il che è tutto dire; sono questi, anzi, che annaspano tentando di afferrare un significato per la propria esistenza. La totale mancanza di pensiero, voluta, cercata e alla fine ottenuta non lascia posto all'istinto, ma a una lobotomia generale che li coinvolge insieme ai telespettatori, come pure agli abitués di locali alla moda e degli stucchevoli baccanali che vi si tengono (in quest'ultimo caso sarebbe far loro un favore attribuirne gli sguardi allucinati all'assunzione di sostanze stupefacenti, e non alla pura e semplice bêtise).
Tutto ciò come minimo depone a sfavore della natura umana, anche senza considerare la galleria di casi patetici, al limite del ridicolo, illustrati nel documentario: il fascista gaio e ridanciano, il coatto che si specchia nella propria volgarità, il disgraziato perso in un delirio, più che in un sogno, di soldi e baldracche, il miliardario che gira l'Italia con un sorriso da paresi facciale stampato sul volto.
L'aspetto 'politico', in senso lato, è meno interessante. In quel campo i guai dell'Italia derivano dalla presenza, durata secoli, di uno stato della Chiesa troppo debole per unificare la nazione, ma abbastanza forte da impedire la formazione di un senso dello stato; senza contare che ancora oggi l'ingerenza dei preti nelle questioni pubbliche sarebbe intollerabile in qualunque paese civile.
Finché durerà questo stato delle cose il sistema politico vigente in Italia non si può definire una democrazia, ma più propriamente un regime clericale; le elezioni sono solo una farsa, né più né meno di quelle che si tenevano un tempo nei regimi sedicenti 'comunisti', e d'altronde perfino Hitler è stato eletto Cancelliere, in Germania, con libere elezioni. Inutile quindi prendersela col governante di turno; possono metterci Topo Gigio, a Palazzo Chigi, e non cambierebbe nulla.
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