# Siccome anche a me, come a Baudelaire, piacciono i gatti, aggiungo al blog una delle poesie da lui dedicate al più bell’animale che l’evoluzione, coi suoi ciechi tentativi, abbia prodotto.
LE CHAT
Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
retiens les griffes de ta patte,
et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,
mêlés de metal et d’agate.
Lorsque mes doigts caressent à loisir
Ta tête et ton dos élastique,
et que ma main s’ enivre de plaisir
de palper ton corps électrique,
je vois ma femme en esprit. Son regard,
comme le tien, aimable bête,
profond et froid, coupe et fend comme un dard,
et, des pieds jusques à la tête,
un air subtil, un dangereux parfum,
nagent autour de son corps brun.
IL GATTO
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
trattieni gli artigli della zampa,
e lasciami affondare nei tuoi begli occhi,
mischiati di metallo ed agata.
Quando le mie dita carezzano a piacere
la testa e il dorso elastico,
e la mano s’inebria di piacere
nel palpare il tuo corpo elettrico,
io vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo,
come il tuo, amabile bestia,
profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
e, dai piedi fino alla testa,
un’aria sottile, un profumo pericoloso,
nuotano attorno al suo corpo bruno.
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